25/10/2007, 00.00
LIBANO
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L’Onu: Beirut rischia il vuoto costituzionale e il riarmo dei partiti

Il rapporto del segretario generale Ban Ki-moon afferma che la mancata elezione del nuovo capo dello Stato rappresenterebbe un pericolo per il Paese e mette in guardia contro la tentazione dei gruppi politici di ricostituire gruppi armati. Il riarmo di Hezbollah è contro le risoluzioni delle Nazioni Unite.
Beirut (AsiaNews/Agenzie) – Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon mette in guardia i libanesi sul pericolo che rappresenterebbe il vuoto di potere causato dalla mancata elezione del presidente della Repubblica, denuncia la tentazione dei partiti di ricostituire corpi armati, sottolinea che il riarmo di Hezbollah è contro le risoluzioni dell’Onu ed in proposito cita espressamente Siria ed Iran.
 
Il rapporto sottolinea che per la prima volta i libanesi “hanno occasione di svoltare una nuova pagina della loro difficile storia”, grazie alla possibilità di eleggere la sua massima carica senza interferenze straniere. ”Questa elezione potrebbe significare una fondamentale pietra miliare sulla strada della piena affermazione della sovranità, integrità territoriale, unità e indipendenza politica del Libano”. Per questo “non ci deve essere un vuoto costituzionale a livello di presidenza, né due governi rivali”, ha aggiunto, riferendosi a quanto accadde negli anni della guerra civile e ad un evento al quale ha fatto riferimento a volte anche l’attuale presidente Lahoud.
 
“Molti partiti politici - secondo Ban Ki-moon - si stanno apparentemente preparando per un possibile degrado della situazione” e ciò spinge il segretari dell’Onu a rinnovare il suo “urgente richiamo ai partiti libanesi a fermare immediatamente gli sforzi per riarmarsi e impegnarsi in traffici di armi ed a tornare al dialogo ed alla riconciliazione”.
 
Quanto a Hezbollah, Ban Ki-moon parla del “profondo sconcerto” che gli provocano le notizie che Hezbollah, spalleggiato dall’Iran, ha “ricostituito e incrementato la sua capacità militare” rispetto a prima del conflitto dell’estate scorsa con Israele. Egli ricorda a tutte le parti, compreso Hezbollah, il principio del disarmo di “tutte le milizie” in Libano e che “l’eventuale disarmo di Hezbollah, nel senso del completamento della sua trasformazione esclusivamente in partito politico” è di fondamentale importanza per la piena sovranità del Paese.
 
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