17/01/2019, 14.17
FILIPPINE
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Mindanao, cattolici favorevoli all’autonomia del Bangsamoro islamico

Nei prossimi giorni, a Mindanao un referendum per ratificare la legge. Appello dei Leader della Chiesa cattolica di Mindanao per la Pace (Mcclp): “Porrà rimedio alle ingiustizie storiche contro la comunità musulmana”. Missionario Pime: “Paure e promesse influenzano le varie posizioni”.

Zamboanga (AsiaNews) – Dopo molti tentativi falliti, questa potrebbe essere “l’ultima occasione concreta per una pace giusta e durevole a Mindanao”: vescovi, educatori ed organizzazioni umanitarie cattoliche dell’isola meridionale esprimono sostegno alla Bangsamoro Organic Law (Bol). In due distinte date – 21 gennaio e 6 febbraio 2019 – parte dei residenti nella regione saranno chiamati a votare un referendum per ratificare la legge. Se approvata, essa delineerà il processo per la creazione di un territorio autonomo nell'area indicata come Bangsamoro (nazione dei Moro), dove vivono almeno 4 milioni di persone in maggioranza musulmane.

La legge deriva dall'accordo di pace del 2014, firmato da governo e Moro Islamic Liberation Front (Milf), il più grande gruppo ribelle musulmano del Paese. In quasi 50 anni, il conflitto ha causato oltre 120mila vittime e due milioni di sfollati. I Leader della Chiesa cattolica di Mindanao per la Pace (Mcclp) affermano oggi in un comunicato che la nuova Regione autonoma di Bangsamoro nel Mindanao musulmano (Barmm) porrà rimedio a tre “ingiustizie storiche” contro la comunità islamica: la diminuzione del territorio ancestrale; la minaccia all’identità culturale; e la perdita del governo politico.

La Bol è “più di un semplice atto legislativo; è un accordo di pace che coinvolge il futuro sviluppo di Mindanao e del resto del Paese”. L’ Mcclp mette però in guardia i cittadini da potenziali ostacoli al processo. “Da parte nostra – si legge nella nota – in qualità di leader religiosi dobbiamo concentrarci su un processo di pace orizzontale nel territorio, ovvero sul dialogo tra vita, azione e spiritualità tra cristiani e musulmani ordinari. Dobbiamo anche impegnarci per il dialogo interreligioso verso il rispetto e la comprensione reciproca, in modo da ridurre o eliminare i pregiudizi. La religione dovrebbe essere un ponte verso la riconciliazione, non un muro che divide”.

“I musulmani hanno accolto con favore il sostegno dei cattolici alla legge, visto come una forma di solidarietà alle loro aspirazioni autonomiste”. Lo afferma ad AsiaNews p. Sebastiano D’Ambra, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime) da oltre 40 anni a Mindanao. Il sacerdote è fondatore di Silsilah, movimento per il dialogo islamo-cristiano e al momento ricopre la carica di segretario esecutivo della Commissione per il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale filippina (Cbcp). “Il Mcclp – dichiara p. D’Ambra – promuove la Bol, ma allo stesso tempo vuole sottolineare e difendere i diritti dei cristiani. Molti di questi sono giunti a Mindanao dal Nord del Paese, prendendo possesso di terreni che ora sono oggetto di contenziosi con la comunità islamica. La legge afferma in modo chiaro che bisogna rispettare tutti i gruppi culturali e anche i vertici del Milf hanno promesso di difendere la libertà religiosa dei cristiani”.

Nonostante le prospettive di autonomia, tra i musulmani continuano le divisioni sulla Bol. “In certe aree – prosegue il missionario – il disaccordo è chiaro e gli amministratori locali invitano la popolazione islamica ad opporsi. Paure e promesse influenzano le varie posizioni. Il clima generale è teso ma per ora è tutto sotto controllo: il governo ha prolungato la legge marziale e l'esercito presidia il territorio in forze”.

Sarah L. Handang, educatrice musulmana ed attivista per il dialogo interreligioso a Zamboanga, afferma: “La popolazione, cristiani e musulmani, comincia a credere che la Bol sia la soluzione ai conflitti che per anni hanno infiammato Mindanao. La speranza è l’unica cosa che abbiamo: forse il nostro sogno di pace si avvererà. È importante che le persone capiscano l’opportunità che questa legge rappresenta per il territorio”.

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