04/11/2015, 00.00
INDONESIA
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Ministro indonesiano: cattolici, esempio nella preparazione a matrimonio e famiglia

di Mathias Hariyadi
Intervenendo alla Conferenza nazionale promossa dai vescovi, il titolare del dicastero degli Affari religiosi plaude all’esempio e ai valori dei cattolici. La Chiesa mostra “grande competenza” nel preparare alle nozze e può fungere da esempio anche ai musulmani. La diversità fonte di ricchezza.

Jakarta (AsiaNews) - Tra i molti esempi virtuosi che il governo indonesiano può trarre dagli insegnamenti e dalla pratica della Chiesa cattolica, vi è anche la “grande competenza” nel preparare le coppie al matrimonio, attraverso corsi e seminari che precedono il rito. È quanto ha sottolineato il ministro degli Affari religiosi Lukman Hakim Saifudin, intervenendo alla cerimonia di apertura della Conferenza nazionale della Chiesa cattolica indonesiana (Sidang Agung Gereja Katolik Indonesia, Sagki 2015). Il congresso, organizzato dalla Conferenza episcopale del Paese (Kwi), è in programma dal 2 al 6 novembre sul tema: “La famiglia cattolica: Il Vangelo della speranza. La sua vocazione e la sua missione nella Chiesa e nella società plurale indonesiana”.

La Sagki 2015 è la quarta conferenza organizzata dalla Conferenza episcopale dal 2000. Un evento che si ripete ogni cinque anni, e che unisce vescovi e fedeli di tutto l’arcipelago per discutere di temi di primaria importanza. Per quest’anno si è scelto il tema della famiglia e di tutte le problematiche che ruotano attorno al nucleo fondante della società.

Intervenendo alla giornata inaugurale il ministro per gli Affari religiosi Saifudin esprime grande apprezzamento per l’impegno profuso dai vescovi indonesiani: “È proprio in questo mondo di oggi - afferma - che la famiglia torna a coprire un ruolo essenziale, quale principio della vita e dove ogni bene (e cosa malvagia) viene al suo interno generato”. Un tempo, prosegue, erano solo i genitori e gli insegnanti a svolgere il ruolo di educatore. Oggi, invece, “il mondo è un villaggio globale senza tempo né frontiere - avverte - e i nostri figli si affidano a internet nella ricerca di una facile risposta. Ed è proprio grazie alla rete che i nostri giovani imparano cose buone e cattive, in modo semplice e veloce”.

Anche oggi, dice ancora, è essenziale affrontare le complessità e le sfide attraversate dalla famiglia; un compito che spetta ai politici, ai capi religiosi e ai responsabili delle comunità. Del resto molti dei problemi che affliggono oggi la società indonesiana sono generati proprio all’interno della famiglia e sfociano in divorzi, abusi sessuali, violenze domestiche. “Dipende dalla famiglia - chiosa - il futuro dello Stato e il suo benessere”.

In questo contesto la morale e gli insegnamenti forniti dalla Chiesa cattolica rappresentano un modello privilegiato e un esempio da seguire anche per gli altri cittadini indonesiani, nel Paese musulmano più popoloso al mondo. “Da quanto abbiamo potuto vedere - ha concluso il ministro Saifudin - è all’interno della Chiesa cattolica indonesiana che possiamo imparare qualcosa di buono nel preparare le coppie al loro matrimonio”. Egli ha infine rilanciato le parole del nunzio apostolico mons. Antonio Guido Filipazzi il quale, nel discorso inaugurale, ha sottolineato l’importanza di una società pluralista, perché la diversità è una benedizione, non una “maledizione”. Come ritengono invece gli estremisti, che considerano la varietà e le differenze come un qualcosa di “cattivo”.

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