10/01/2005, 00.00
PALESTINA
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Palestina, Abu Mazen trionfa alle urne

Ramallah (AsiaNews/Agenzie) – Mahmud Abbas, presidente dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP), è il nuovo presidente palestinese; stando ai sondaggi egli ha vinto in larga misura le elezioni, due elettori su tre hanno votato per lui, mentre Israele avverte che le vere sfide cominciano da oggi.

Un entusiasta Abu Mazen ha dedicato la vittoria al suo predecessore e capo di lungo corso Yasser Arafat. "Dedichiamo questa vittoria – sottolinea il nuovo presidente palestinese davanti alla folla dei suoi sostenitori nel quartier generale a Ramallah – alla memoria del martire Yasser Arafat e alla memoria di tutti gli altri martiri, quelli che sono stati uccisi e gli 11 mila prigionieri rinchiusi nelle prigioni israeliane".

Egli ha affermato di voler lavorare "per mettere fine alle sofferenze del popolo palestinese, perché esso merita stima, rispetto e lealtà". Mustafa Barghouti, il rivale principale di Abu Mazen alla carica di presidente, che ha raccolto il 19% delle preferenze, non digerisce la sconfitta alle urne e denuncia brogli; egli sembra però riconoscere la vittoria del rivale e afferma che le elezioni sono "un successo per la democrazia in Palestina".

Il risultato ufficiale delle elezioni verrà dato in giornata, ma non ci sono dubbi sull'esito della seconda consultazione elettorale in Palestina; le operazioni di voto sono state prorogate di due ore perché la commissione elettorale ha denunciato restrizioni imposte da Israele nei territori occupati, che hanno impedito il regolare accesso alle urne.

Gli ispettori hanno sottolineato che le elezioni si sono svolte senza particolari problemi e non ci sono stati episodi di violenza; il presidente americano George W. Bush ha definito le votazioni "una giornata storica per il popolo palestinese".

In un comunicato il presidente americano ribadisce che "i palestinesi di Gaza e del West Bank hanno fatto un passo in avanti storico sulla strada della democrazia, scegliendo con regolarità il proprio presidente in una tornata elettorale che gli ispettori definiscono corretta e libera".

Abu Mazen ha ricevuto persino i complimenti di Israele; il vice-premier israeliano Ehud Olmert sottolinea che "si è intrapreso un processo democratico e questo è già di per sé un fatto davvero importante, perché è l'unico in tutto il mondo Arabo".

La sola preoccupazione per Abu Mazen, alla vigilia delle presidenziali, era il possibile boicottaggio di una vasta maggioranza dell'elettorato, ma i ripetuti appelli del gruppo integralista islamico Hamas non hanno trovato riscontro fra la gente: secondo la commissione elettorale ha votato il 70% del milione e 280 mila elettori che si erano registrati e anche Hamas, nonostante le sue richieste di boicottaggio, alla fine ha mostrato atteggiamenti di riconciliazione.

Mahmud Zahar, leader di Hamas nella striscia di Gaza, ha affermato che il suo gruppo sarà "costruttivo e non distruttivo". Le elezioni hanno mostrato quanto poco gli elettori sostengono la lotta e i gruppi armati.

La nuova leadership palestinese, guidata da Abu Mazen, dovrà riavviare i dialoghi di pace con Israele, interrotti nel settembre 2003 quando egli abbandonò la carica di primo ministro del governo dell'ex presidente Arafat.   

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