Papa Leone XIV, primo Regina Caeli: 'Mai più la guerra!'
Prevost ha iniziato il suo pontificato nel segno della pace. Oggi, Domenica del Buon Pastore, davanti a quasi 100mila persone ha ripreso il grido dei suoi predecessori Montini, Wojtyla e Bergoglio. Affacciato su piazza San Pietro ha invocato il cessate il fuoco in Ucraina e Gaza: "Soccorso umanitario alla stremata popolazione civile". Accolta "con soddisfazione" la tregua tra India e Pakistan. Stamane la messa nelle Grotte Vaticane, sulla tomba di Pietro.
Città del Vaticano (AsiaNews) - Nello speranzoso silenzio che ha accompagnato la sede vacante si è fatto crescente il desiderio di una voce che ridesse centralità alla pace. Mentre rimbalzava ancora l’eco dei flebili ultimi appelli di papa Bergoglio. Un segnale era arrivato dalle congregazioni dei cardinali che hanno preceduto il Conclave. Con un appello rivolto “alle parti coinvolte in vari conflitti internazionali”. “I cardinali hanno invocato un cessate il fuoco permanente e l’avvio di negoziati che portino a una pace giusta e duratura”, aveva comunicato la Sala Stampa della Santa Sede. Poi, giovedì, è arrivato papa Leone XIV, che nel segno della pace ha iniziato il suo pontificato. “La pace sia con tutti voi” le sue prime celebri parole pronunciate di fronte al mondo.
E si è ripetuto anche questa mattina, affacciandosi dalla loggia della Basilica Vaticana per la recita del Regina Caeli, preghiera mariana del tempo di Pasqua. Quasi 100mila le persone giunte in San Pietro, via della Conciliazione, piazza Pio XII, per festeggiare ancora una volta papa Prevost assistendo alla sua prima comparsa domenicale di mezzogiorno. “L’immane tragedia della Seconda Guerra Mondiale, terminava 80 anni fa, l’8 maggio, dopo aver causato 60 milioni di vittime”, ha ricordato. “Nell’odierno scenario drammatico di una terza guerra mondiale a pezzi, come più volte ha affermato papa Francesco, mi rivolgo anch’io ai grandi del mondo, ripetendo l’appello sempre attuale: ‘Mai più la guerra!’”. Prevost in queste parole scandite oggi, Domenica del Buon Pastore, ha citato tre dei suoi predecessori: Montini, Wojtyla e Bergoglio.
“Mai più la guerra!” fu infatti l’appello di Paolo VI pronunciato nel 1965 al Palazzo di vetro di New York, a vent’anni dalla fondazione delle Nazioni Unite. Le stesse parole che anche San Giovanni Paolo II ripetè spesso. Papa Montini è stato ricordato dal pontefice anche ieri, parlando al collegio cardinalizio. In particolare il suo auspicio posto a inizio mandato, nel 1963: “Passi su tutto il mondo come una grande fiamma di fede e di amore”. L’impegno per la pace si prefigura già come un programma, in continuità con papa Francesco. Davanti a migliaia di persone accorse giovedì dopo la fumata bianca, sui balconi laterali erano disposti i porporati, schierati come sentinelle della scelta avvenuta nel segreto del Conclave, definiti da Prevost ieri nell’Aula del Sinodo in Vaticano “i più stretti collaboratori del papa”. “La vostra presenza mi ricorda che il Signore, che mi ha affidato questa missione, non mi lascia solo nel portarne la responsabilità”, aveva detto.
“Porto nel mio cuore le sofferenze dell’amato popolo ucraino”, ha continuato papa Leone XIV. Ricordando subito il conflitto che lambisce l’Europa dal 2022, con l’invasione della “martoriata Ucraina” - come soleva chiamarla papa Francesco - da parte della Russia. “Si faccia il possibile per giungere al più presto a una pace autentica, giusta e duratura. Siano liberati tutti i prigionieri e i bambini possano tornare alle proprie famiglie”, ha aggiunto. A poche ore dalla visita dei leader di Gran Bretagna, Francia, Germania e Polonia a Kiev, per la proposta di un cessate il fuoco di un mese avvallato da Trump, che ora passa sul tavolo russo.
Papa Leone XIV ha pronunciato parole di pace anche per il Medio Oriente. “Mi addolora profondamente quanto accade nella Striscia di Gaza. Cessi immediatamente il fuoco!”, ha affermato. Nell’enclave - dove dal 7 ottobre 2023 le violenze israeliane hanno ucciso decine di migliaia di persone - per l’embargo posto da Israele lo scorso 2 marzo non entrano più aiuti umanitari di alcun tipo. “Si presti soccorso umanitario alla stremata popolazione civile e siano liberati tutti gli ostaggi”. Prevost ha continuato dicendo di aver accolto “con soddisfazione” la dichiarazione di cessate il fuoco tra India e Pakistan, annunciato ieri dal presidente statunitense come “totale e immediato” dopo giorni di scontri con missili e droni. “Auspico che attraverso i prossimi negoziati si possa presto giungere a un accordo durevole”, ha detto papa Leone XIV. “Ma quanti altri conflitti ci sono nel mondo! Affido alla Regina della pace questo accorato appello perché sia lei a presentarlo al Signore Gesù per ottenerci il miracolo della pace”.
Prima della recita della preghiera mariana il pontefice ha affermato di considerare “un dono di Dio” che la prima domenica del suo “servizio” sia quella del Buon Pastore. “Gesù nel Vangelo afferma di conoscere le sue pecore, e che esse ascoltano la sua voce e lo seguono - ha ricordato -. In effetti, come insegna il papa San Gregorio Magno, le persone ‘corrispondono all’amore di chi le ama’”. In questa domenica si celebra da 62 anni anche la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. “La Chiesa ne ha tanto bisogno!”, ha detto menzionando “specialmente” quelle al sacerdozio e alla vita consacrata. “È importante che i giovani e le giovani trovino, nelle nostre comunità, accoglienza, ascolto, incoraggiamento nel loro cammino vocazionale”. “E ai giovani dico - ha continuato - ‘Non abbiate paura!’”. Riprendendo le parole del cardinale polacco Wojtyla del 1978, scandite appena divenuto papa, proprio da quella stessa loggia della Basilica di San Pietro.
Stamane, prima di affacciarsi a mezzogiorno - per presenziare a quella che sembrava davvero una festa, accompagnata da colori e note delle decine di gruppi giunti da tutto il mondo per il Giubileo delle Bande musicali e degli Spettacoli popolari - papa Leone XIV ha celebrato la messa nelle Grotte Vaticane, in prossimità della tomba di Pietro. Nell’omelia ha condiviso una riflessione sull’ascolto. “Quanto è importante ascoltare!”, ha detto. “Penso che sia importante per tutti noi che impariamo sempre di più ad ascoltare, per entrare in dialogo”. Anzitutto “con il Signore”, e poi con “gli altri”. E quindi “sapere costruire i ponti, sapere ascoltare per non giudicare, non chiudere le porte pensando che noi abbiamo tutta la verità”. Prerogative dell'“essere un solo popolo sempre in pace”, come ricordava giovedì presentandosi al mondo, mentre invocava una “pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante” di cui c’è tanto, estremo, bisogno.
14/04/2024 13:48