20/05/2007, 00.00
VATICANO
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Papa: fermate “la tragica violenza” nella Striscia di Gaza e contro le città israeliane

Benedetto XVI domanda ad autorità palestinesi e israeliane, insieme alla comunità internazionale, di rilanciare i negoziati di pace. Impegno educativo di Chiesa, famiglie e società contro l’influsso dei media che inculcano violenza e volgarizzano il sesso. Un grazie a Dio e ai fedeli per il suo viaggio in Brasile.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Alla fine della preghiera del Regina Caeli Benedetto XVI ha lanciato un forte appello perché si fermino “gli scontri tra fazioni palestinesi nella Striscia di Gaza e i lanci di razzi contro gli abitanti delle vicine città israeliane”. Il papa ha sottolineato che queste azioni – compreso “l’intervento armato” della contraerea israeliana – “stanno provocando un sanguinoso deterioramento della situazione, che lascia sgomenti”.

“Una volta ancora – ha detto - in nome di Dio, supplico che si ponga termine a questa tragica violenza, mentre alle provate popolazioni palestinese e israeliana desidero esprimere la mia solidale vicinanza ed assicurare il mio orante ricordo”.

E ha aggiunto: “Faccio appello al senso di responsabilità di tutte le Autorità palestinesi affinché, nel dialogo e con fermezza, riprendano il faticoso cammino dell’intesa, neutralizzando i violenti. Invito il Governo israeliano alla moderazione ed esorto la Comunità internazionale a moltiplicare l’impegno a favore del rilancio del negoziato. Il Signore susciti e sostenga gli operatori di pace!”.

Nel suo primo incontro coi fedeli a Roma, dopo il viaggio che lo ha portato in Brasile (9 – 14 maggio) e un breve periodo di riposo a Castel Gandolfo, Benedetto XVI ha voluto ringraziare il Signore per questo viaggio apostolico e quanti lo hanno accompagnato con la preghiera. E ha promesso: “Conto di soffermarmi più a lungo su questo viaggio mercoledì prossimo, nel corso dell’udienza generale. Intanto vi invito a continuare a pregare per la Conferenza che si sta svolgendo ad Aparecida e per il cammino del popolo di Dio che vive in America Latina”.

Tradizionalmente, nella Chiesa cattolica, il giorno dell’Ascensione è anche dedicato alla Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che quest’anno ha per tema: "I bambini e i mezzi di comunicazione: una sfida per l’educazione". Nella sua riflessione prima della preghiera mariana, il papa ha anche parlato dei media e del loro influsso che spesso – ha detto il pontefice – “fanno concorrenza alla scuola, alla Chiesa e, addirittura, alla famiglia”. Per Benedetto XVI “è essenziale un’adeguata formazione all’uso corretto dei media: i genitori, gli insegnanti e la comunità ecclesiale sono chiamati a collaborare per educare i bambini e i ragazzi ad essere selettivi e a maturare un atteggiamento critico, coltivando il gusto per ciò che è esteticamente e moralmente valido”.

Ma, egli ha aggiunto, anche i media devono assumere un ruolo educativo “promuovendo la dignità della persona umana, il matrimonio e la famiglia, le conquiste e i traguardi della civiltà. I programmi che inculcano violenza e comportamenti anti-sociali o volgarizzano la sessualità umana sono inaccettabili, tanto più se proposti ai minori”. Il papa ha chiamato in causa i responsabili dell’industria dei media e gli operatori della comunicazione perché “salvaguardino il bene comune, rispettino la verità e proteggano la dignità della persona e della famiglia”.

Davanti a una folla di oltre 20 mila persone radunate nella piazza, il pontefice ha concluso con un ricordo per la festa liturgica dell’Ascensione (che in Vaticano è stata festeggiata giovedì scorso): “Gesù risorto ritorna al Padre, ci apre così il passaggio alla vita eterna e rende possibile il dono dello Spirito Santo. Come allora gli Apostoli, anche noi, dopo l’Ascensione, ci raccogliamo in preghiera per invocare l’effusione dello Spirito, in spirituale unione con la Vergine Maria (cfr At 1,12-14). La sua intercessione ottenga per tutta la Chiesa una rinnovata Pentecoste”.

Alla fine Benedetto XVI ha salutato in diverse lingue i pellegrini. Un saluto particolare l’ha dato agli “oltre mille ragazzi dell’Arcidiocesi di Genova che hanno ricevuto o stanno per ricevere la santa Cresima”. I ragazzi erano accompagnati dall’arcivescovo Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana e dal card. Tarcisio Bertone, già arcivescovo di Genova.

Foto: Cpp

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