03/02/2013, 00.00
VATICANO
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Papa: investire sulla vita e sulla famiglia, anche come risposta efficace alla crisi attuale

All'Angelus, Benedetto XVI ricorda la Giornata della vita che oggi si celebra in Italia. "Il vero profeta non obbedisce ad altri che a Dio e si mette al servizio della verità, pronto a pagare di persona. E' vero che Gesù è il profeta dell'amore, ma anche l'amore ha la sua verità. Anzi, amore e verità sono due nomi della stessa realtà, due nomi di Dio".

Città del Vaticano (AsiaNews) - "Investire sulla vita e sulla famiglia, anche come risposta efficace alla crisi attuale". Benedetto XVI fa sue, così, le parole del messaggio dei vescovi italiani che oggi celebrano la Giornata della vita. Dopo la recita dell'Angelus, rivolgendosi alle 30mila persone presenti in piazza san Pietro, aggiunge un augurio di successo "all'iniziativa denominata 'Uno di noi', affinché l'Europa sia sempre luogo dove ogni essere umano sia tutelato nella sua dignità". Ancora, salutando i rappresentanti delle Facoltà di medicina e chirurgia delle Università di Roma, li incoraggia a "formare gli operatori sanitari alla cultura della vita".

In certo modo, il riferimento alla difesa della vita appare anche legato all'episodio del Vangelo di oggi, che racconta di quando Gesù, tornato a Nazaret, "provoca" i suoi compaesani quando, in sinagoga, "durante la liturgia del sabato legge una profezia di Isaia sul Messia e ne annuncia il compimento, lasciando intendere che quella parola si riferisce a Lui". Ciò provoca la reazione dei presenti, che lo scacciano.

"A questo punto - spiega il Papa - viene spontaneo chiedersi: come mai Gesù ha voluto provocare questa rottura? All'inizio la gente era ammirata di lui, e forse avrebbe potuto ottenere un certo consenso... Ma proprio questo è il punto: Gesù non è venuto per cercare il consenso degli uomini, ma - come dirà alla fine a Pilato - per «dare testimonianza alla verità» (Gv 18,37). Il vero profeta non obbedisce ad altri che a Dio e si mette al servizio della verità, pronto a pagare di persona. E' vero che Gesù è il profeta dell'amore, ma anche l'amore ha la sua verità. Anzi, amore e verità sono due nomi della stessa realtà, due nomi di Dio. Nella liturgia odierna risuonano anche queste parole di san Paolo: «La carità...non si vanta, non si gonfia d'orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia ma si rallegra della verità» (1 Cor 13,4-6). Credere in Dio significa rinunciare ai propri pregiudizi e accogliere il volto concreto in cui Lui si è rivelato: l'uomo Gesù di Nazaret. E questa via conduce anche a riconoscerlo e a servirlo negli altri".

"Chiediamo al Signore - dice infine nel saluto in inglese - di dare a ciascuno di noi uno spirito di coraggio e saggezza, in modo che nelle nostre parole e azioni, si possa  proclamare la verità salvifica dell'amore di Dio con coraggio, umiltà e coerenza".

 

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