26/06/2013, 00.00
VATICANO
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Papa: istituisce una commissione d'indagine sullo Ior

Un documento autografo di Francesco per affrontare una delle questioni delicate della riforma della Curia. La Commissione avrà "poteri e facoltà adeguati" e la "sollecita collaborazione" di tutti gli uffici vaticani, raccoglierà "dati e informazioni" e non le saranno opponibili "segreto d'ufficio e le altre eventuali restrizioni".

Città del Vaticano (AsiaNews) - Papa Francesco ha istituito una "Commissione referente sull'Istituto per le Opere di Religione" (Ior), allo scopo "di conoscere meglio la posizione giuridica e le attività dell'Istituto per consentire una migliore armonizzazione del medesimo con la missione della Chiesa universale e della Sede Apostolica, nel contesto più generale delle riforme che sia opportuno realizzare da parte delle Istituzioni che danno ausilio alla Sede Apostolica".

Istituita - "sentito il parere di diversi Cardinali e altri fratelli nell'Episcopato, nonché di altri collaboratori" - il 24 di questo mese con un Chirografo (documento autografo), la Commissione, si legge nel documento, "è dotata di poteri e facoltà adeguati allo svolgimento delle proprie funzioni istituzionali", essa "raccoglie documenti, dati e informazioni necessari allo svolgimento delle proprie funzioni istituzionali. Il segreto d'ufficio e le altre eventuali restrizioni stabiliti dall'ordinamento giuridico non inibiscono o limitano l'accesso della Commissione a documenti, dati e informazioni, fatte salve le norme che tutelano l'autonomia e l'indipendenza delle Autorità che svolgono attività di vigilanza e regolamentazione dell'Istituto, le quali rimangono in vigore".

Al di là della terminologia giuridica, il Papa ha, di fatto, creato una commissione d'indagine per vedere se l'attività di quella che è comunemente definita la banca vaticana è in linea con "l'invito del Nostro Predecessore Benedetto XVI di consentire ai principi del Vangelo di permeare anche le attività di natura economica e finanziaria".

Coinvolto in passato in vicende finanziarie travagliate e chiamato a più riprese in causa - a volte anche senza motivi concreti - in scandali economici e da ultimo nella vicenda detta Vatileaks, l'Istituto (nella foto: la sede) è una delle questioni delle quali si sono occupati gli ultimi papi e che inquietano numerosi esponenti della Chiesa. Non a caso se ne è parlato, da ultimo, durante le Congregazioni che hanno preceduto l'elezione di Francesco.

Che, nel suo proposito di rinnovare "l'anima" della Curia romana, appare così voler affrontare subito uno dei nodi "spinosi". Già il 24 aprile, durante la messa celebrata al mattino nella Casa santa Marta, alla quale erano presenti alcuni dipendenti dello Ior, proprio riferendosi alla loro presenza ebbe a dire che "tutto è necessario, gli uffici sono necessari ... eh, va bè! Ma sono necessari fino ad un certo punto: come aiuto a questa storia d'amore", che è la Chiesa.

E pochi giorni fa, il 15 giugno, il Papa ha nominato mons. Battista Ricca nuovo prelato dello Ior. La carica, vacante da due anni, affida al prelato un ruolo "di collegamento" e "intermedio" tra la Commissione di vigilanza, composta di cardinali e presieduta dal card. Tarcisio Bertone e il Consiglio di sovrintendenza (che guida la gestione operativa) presieduto da Ernst von Freyberg. La scelta di mons. Ricca apparve assolutamente personale di Francesco e collegata alla sua scelta di eleggere a sua abitazione la Casa santa Marta, della quale il prelato è direttore.

Il documento del Papa, specifica che "la Commissione si serve della sollecita collaborazione degli Organi dell'Istituto, nonché del suo intero personale. Inoltre, i Superiori, i Membri e gli Officiali dei Dicasteri della Curia Romana e gli altri enti ad essa collegati, nonché dello Stato della Città del Vaticano, collaborano parimenti con la Commissione. La Commissione si serve anche della collaborazione di altri soggetti, spontaneamente o su richiesta".

La Commissione è presieduta dal card. Raffaele Farina, è composta anche dal card. Jean-Louis Pierre Tauran, da mons. Juan Ignacio Arrieta Ochoa de Chinchetru, che ne è il coordinatore, da mons. Peter Bryan Wells, in qualità di segretario e da Mary Ann Glendon.

A conferma del diretto interesse di Francesco, che nel documento usa il plorale maiestatis, si stabilisce che "la commissione Ci tiene informati delle proprie attività nel corso dei suoi lavori" e "Ci consegna gli esiti del proprio lavoro, nonché l'intero suo archivio, in modo tempestivo alla conclusione dei lavori".

Nel frattempo, l'Istituto continua ad operare, secondo le proprie norme "salvo disposizioni diverse" dello stesso Francesco. (FP)

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