18/12/2009, 00.00
CINA
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Pechino prepara una nuova legge sugli espropri

Case e terreni vengono rubati in maniera indiscriminata dai governi locali, che a causa del boom edilizio e dei grandi appuntamenti internazionali valgono sempre di più. Il governo centrale sembra voglia fermare il fenomeno, che causa centinaia di scontri violenti ogni mese. Al caso delle Olimpiadi di Pechino, si aggiungono ora l’Expo di Shanghai e i Giochi asiatici a Guangzhou.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il governo centrale cinese è pronto a cambiare l’estremamente controversa legge sulla demolizione forzata delle case e lo sfollamento dei cittadini, che nel tempo è divenuta motivo di scontri violenti (e spesso mortali) fra i proprietari delle case e gli speculatori edilizi spesso aiutati dalla forza pubblica. Lo ha annunciato l’Ufficio affari legali del Consiglio di Stato, il Gabinetto governativo cinese, che lo scorso 16 dicembre si è riunito per discutere della questione.

Allo studio dei funzionari statali c’è una bozza di legge che prevede nuove regole per l’acquisto delle case e i compensi che lo Stato deve elargire per compensare gli sfollati. La bozza dovrebbe abolire la legge vigente, introdotta nel luglio del 2001, che oltre ad avere enormi buchi legislativi è stata definita (persino dagli organi di stampa ufficiali) “ingiusta nei confronti del popolo”.

L’agenzia di stampa di Pechino, la Xinhua, ha intervistato il vice direttore dell’Ufficio affari legali Hao Fengtao che sostiene: “La bozza porterà a un enorme cambiamento nella politica sulla demolizione delle case”. Hao non ha voluto fornire una tabella di marcia per l’approvazione del testo, ma ha sottolineato che questo prevede “l’elargizione dei compensi ai cittadini prima che inizino le demolizioni”.

Il testo in vigore prevede infatti che i governi locali possano decidere a discrezione quanto dare e quando, e questo ha sempre più spesso creato tensioni sociali. Tra l’altro, l’esplosione del mercato immobiliare e i grandi appuntamenti internazionali ospitati dalla Cina hanno moltiplicato il numero degli espropri forzati.

Tristemente famoso è stato il caso delle Olimpiadi svolte a Pechino nell’estate del 2008. In quell’occasione, per costruire i nuovi stadi e il Villaggio olimpico, il governo locale ha cacciato di casa più di 1,5 milioni di persone, costringendole a spostarsi in campagna o in quartieri periferici della capitale. Per protestare contro queste ingiustizie, si sono verificati centinaia di scontri violenti e diversi che difendevano la loro casa sono stati condannati ad anni di prigione.

La situazione potrebbe ripetersi in occasione dell’Expo di Shanghai del 2010 e dei Giochi asiatici che si svolgeranno lo stesso anno a Guangzhou. La capitale della ricca provincia meridionale del Guangdong è già stata teatro di scontri violenti: in novembre, centinaia di poliziotti in assetto anti-sommossa hanno distrutto case, cacciato residenti e spianato terreni. Secondo i residenti, “queste cose succedono anche troppo spesso”.

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