09/03/2012, 00.00
COREA – CINA
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Pechino rimpatria i rifugiati nordcoreani

La mobilitazione della Corea del Sud a favore dei 31 fuggitivi catturati dalle autorità cinesi non è servita: sono stati rimandati a casa, dove li aspettano punizioni molto severe. Ma un gruppo di orfani del Nord sembra essere riuscito a evitare la galera, e ora si trova nascosto in Cina.

Seoul (AsiaNews) - Nonostante appelli pubblici, mozioni parlamentari e proteste internazionali, la Cina ha rimpatriato il gruppo di 31 nordcoreani catturati alcune settimane fa mentre cercavano di fuggire dalla Corea del Nord. Ad attenderli in patria, secondo dissidenti e docenti della Corea del Sud, ci saranno punizioni molto severe. Una parlamentare sudcoreana annuncia però la fuga (per ora riuscita) di un altro gruppo composto da 50 bambini, che sarebbe nascosto in attesa di ottenere lo status di rifugiati politici.

Do Hee-yun, capo della Coalizione dei cittadini per i diritti umani dei rapiti e dei rifugiati nordcoreani, conferma il rimpatrio: "Sono stati rimandati in Corea del Nord in maniera clandestina nel corso delle ultime due settimane. Saranno puniti, perché hanno abbandonato il regime durante il periodo di lutto nazionale".

Pyongyang ha proclamato il lutto il 17 dicembre, data della morte del "caro leader" Kim Jong-il. Il suo successore, il figlio Kim Jong-un, ha deciso fra i suoi primi atti al governo di emanare una legge che impone di trattare gli esuli come "traditori della patria" e ha ordinato alle guardie di frontiera di "sparare a vista" contro chi cerca di fuggire. Fino a oggi, chi andava in Cina in cerca di cibo veniva condannato a pene lievi: il nuovo dittatore ha deciso invece il pugno di ferro.

La Cina considera i rifugiati dalla Corea del Nord dei "migranti economici illegali" e ha stipulato un patto con Pyongyang che prevede l'immediato rimpatrio di chiunque venga trovato in territorio cinese. Dalla fine della guerra di Corea a oggi, circa 25mila persone sono fuggite dal regime di Pyongyang tramite il territorio cinese: per la maggior parte, le fughe sono avvenute nell'ultimo anno. Tuttavia, per quest'ultimo gruppo di rifugiati, la Corea del Sud si è mobilitata in massa per chiedere a Pechino di non agire come in passato. Il rimpatrio segnala invece che nulla è cambiato.

Tuttavia, almeno una buona notizia sembra esserci: un gruppo di 50 orfani, fuggiti in Cina dalla Corea del Nord, sono al momento nascosti in attesa dello status di rifugiati politici. Park Sun-young, deputata del Liberty Forward Party, conferma la fuga: "Fortunatamente, sembra che non siano stati catturati". La Park aveva iniziato uno sciopero della fame davanti all'ambasciata di Pechino in Corea contro il rimpatrio dei rifugiati: dopo 11 giorni e un collasso, è stata costretta a interromperlo. 

 

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