01/03/2011, 00.00
INDIA
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Per la Chiesa indiana il nuovo budget presenta elementi positivi

di Nirmala Carvalho
P. Babu Joseph, portavoce della Conferenza episcopale dei vescovi indiani, lo definisce “un budget di stimolo”. Apprezzate le misure a favore dell’istruzione, della salute e dello sviluppo rurale.

Mumbai (AsiaNews) – P. Babu Joseph, (Svd)  portavoce della Conferenza episcopale Indiana (Cbci) giudica positivo il budget finanziario dell’India presentato ieri dal ministro delle Finanze Pranab Mukherjee. "Ha fatto quello che è possibile secondo le circostanze per tutti i settori di popolazione, a partire dai contadini, a quelli che pagano le tasse e fino ai più anziani", afferma il sacerdote ad AsiaNews. Anche diversi analisti sottolineano che essi è “a favore dei poveri, a favore dei contadini, e a favore delle riforme”. Il  Bharatiya Janata Party (Bjp), all'opposizione, ha invece definito il budget senza immaginazione e senza visione, e ha lamentato che esso non  fa nulla "per dare sollievo all’uomo comune schiacciato dall’inflazione, o per migliorare le infrastrutture”.

P. Babu Joseph nota un altro elemento: “Anche i partiti di sinistra hanno criticato il budget, definendolo il budget più insensibile della Storia. La sinistra ha accusato il governo di non prendere misure per controllare i prezzi alti, la povertà, la disoccupazione o la corruzione, dicendo che il budget era teso a caricare pesi sui poveri e a finanziare i ricchi”.

“Il budget dell’Unione 2011-12 - continua il sacerdote - non è storico sotto nessun aspetto, come d’altronde c’era da attendersi in un quadro di preoccupazione inflazionaria che preme sull’economia, e il rallentamento di molti settori che sono cruciali per il progresso economico. Comunque bisogna ammettere che il ministro deve essere complimentato per parecchi aspetti del suo budget. Il fatto di ridurre il deficit fiscale al 5.1% è un passo positivo, anche perché si intende mantenere il tasso di crescita per il 2011-12 al 9%”.

“La proposta di aumentare il sostegno budgetario al settore agricolo - aggiunge - è superdovuto, dal momento che la maggioranza della popolazione indiana dipende da esso, e che le incertezze del clima hanno fatto pagare un prezzo alto ai contadini indiani. Nello stesso modo la crescita degli stanziamenti per l’istruzione, la salute e lo sviluppo rurale avrà effetti positivi sulla gente dell’India. Il  budget inoltre ha innalzato il limite di esenzione personale dalle tasse, e ha abbassato a 60 anni l’età per accedere ai servizi per gli anziani; e queste sono misure nella direzione giusta che daranno benefici  a molte persone. La proposta di una tassa semplice, la cosiddetta ‘Sugam’, per i contribuenti di basso livello renderà il pagamento molto più semplice rispetto al sistema complicato che abbiamo adesso”.

“Il ministro delle Finanze - conclude il portavoce dei vescovi cattolici indiani - mentre concede qualche aiuto ai settori più deboli della società, ha rinforzato la stretta su i più abbienti, aumentando le tasse sui beni di lusso e sui servizi. Questo è giustificato perché c’è un numero crescente di indiani che hanno aumentato il loro potere di acquisto verso beni di lusso. In conclusione possiamo dire che questo budget è un budget di stimolo, senza dimenticare gli elementi fondamentali di un’economia che sta scrivendo una storia di crescita”.

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