18/10/2004, 00.00
IRAQ
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Prete di Baghdad: "Dio perdoni chi distrugge le chiese"

Nella chiesa distrutta dall'esplosione la comunità si è riunita per la messa: la gioia per un battesimo vince la logica della violenza.

Baghdad (AsiaNews/Afp) – Dalle macerie delle chiese colpite sabato notte in Iraq arrivano segni di speranza: durante la messa domenicale nella chiesa greco-cattolica di Baghdad, un neonato ha ricevuto il battesimo.

"La nostra chiesa è stata demolita" afferma padre Mansour al-Moukhallessi, mentre guarda i cumuli di cenere e i muri distrutti dall'incendio. Il vecchio prete di origine belga, da più di 40 anni in Iraq, non vuole cedere alle violenze dei terroristi e ribadisce che "la comunità cristiana si è riunita per pregare, non per fare dichiarazioni politiche o religiose. Noi siamo qui per chiedere a Dio di perdonare chi distrugge le chiese e i luoghi di culto".

"Noi vogliamo vincere la logica di morte e violenze" sottolinea  p. Mansour durante la messa domenicale. "In questo giorno il figlio del guardiano della chiesa, scampato all'esplosione, riceverà il battesimo e da queste ceneri rinascerà la vita".

Savio: questo è il nome che i genitori hanno scelto per il bambino. Lo hanno chiamato così in onore del Salvatore, Gesù Cristo. "Dopo l'esplosione p. Mansour si è subito precipitato nella chiesa per valutare i danni – racconta il padre del bambino – e ha confermato che l'indomani avrebbe officiato la messa come di consueto…in quel momento ho insistito perché battezzasse mio figlio durante la celebrazione eucaristica".

Poco è rimasto della chiesa colpita dai terroristi: solo un'icona della Vergine è stata risparmiata dal fuoco, mentre le altre sono andate distrutte nell'incendio.

L'assemblea dei fedeli è ancora sotto choc; nonostante tutto essi hanno deciso di indossare l'abito di festa, come fanno sempre in occasione della messa domenicale. Il prete versa l'acqua sulla testa del neonato ed egli comincia a piangere; i fedeli applaudono e si congratulano con i genitori del piccolo.

P. Mansour termina la celebrazione eucaristica con una preghiera rivolta al Signore: "Salva il tuo popolo e non abbandonarci, perché noi dipendiamo da te".   

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