01/09/2020, 08.57
EAU-ISRAELE-SIRIA
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Primo volo israeliano atterra ad Abu Dhabi. Emirati in aiuto della Siria

Ieri un velivolo della israeliana El Al, partito da Tel Aviv, è atterrato ad Abu Dhabi dopo aver sorvolato lo spazio aereo saudita. Meir Ben-Shabbat: “Qui per trasformare una visione in realtà”, nessun limite alla collaborazione fra i due Paesi. Critiche dal fronte palestinese: una pace fatta negando i diritti. Dagli Emirati primo carico di aiuti alla Siria dall’inizio della guerra. 

Abu Dhabi (AsiaNews/Agenzie) - A poco più di due settimane dall’accordo fra Israele ed Emirati Arabi Uniti (Eau), ieri è stato effettuato un primo collegamento aereo diretto fra le due nazioni; durante la rotta il velivolo battente bandiera israeliana ha anche attraversato i cieli dell’Arabia Saudita. Si tratta del “primo volo commerciale diretto” fra le due nazioni, decollato dallo scalo internazionale Ben Gurion a Tel Aviv e atterrato all’aeroporto di Abu Dhabi. 

A bordo del mezzo della compagnia El Al vi era una delegazione mista israelo-statunitense, che ha messo piede negli Emirati alle 15.39 ora locale dopo aver sorvolato il regno saudita con una autorizzazione speciale. Alla guida del gruppo vi era Jared Kushner, genero del presidente Usa Donald Trump e suo consigliere speciale per il Medio oriente. 

In testa al velivolo si leggevano le scritte “Peace, Salam, Shalom” (pace in lingua inglese, araba ed ebraica), accanto al logo della compagnia e al numero del volo: LY 971 all’andata e LY 972 al ritorno, che sono i prefissi telefonici rispettivi di Emirati Arabi Uniti e Israele. 

Al centro dei colloqui fra la delegazione israelo-americana e gli omologhi degli Emirati vi sono questioni inerenti la sicurezza, il commercio, la collaborazione in ambito scientifico e nella lotta al nuovo coronavirus. E ancora, il turismo e le procedure per il rilascio del visto fra i due Paesi - oggi partner - per i futuri viaggiatori. 

Al suo arrivo Kushner ha sottolineato il gesto di Riyadh, che ha concesso “per la prima volta” il via libera al sorvolo del proprio spazio aereo a un mezzo israeliano. I sauditi non hanno ancora rapporti con Israele e, anche di recente, hanno ribadito - respingendo le pressioni della Casa Bianca - che relazioni diplomatiche saranno possibili solo dopo il raggiungimento di una vera pace fra israeliani e palestinesi. 

Il consigliere israeliano per la sicurezza nazionale Meir Ben-Shabbat si è rivolto ai padroni di casa degli Emirati con la tradizionale formula araba di saluto “Salamo alaykoum” (la pace sia con voi); egli ha quindi aggiunto che “siamo qui per trasformare una visione in realtà” e che non vi sono “limiti” alla collaborazione futura fra le due nazioni. Immediata e critica la reazione al primo volo diretto da parte dei palestinesi: il negoziatore capo Saëb Erekat ha sottolineato che “non vi può essere una vera pace negando il diritto dei palestinesi all’esistenza”. 

Intanto gli Emirati Arabi Uniti, un tempo alleati dei sauditi e del fronte dell’opposizione anti-Assad, hanno inviato in queste ore - e per la prima volta dall’inizio della guerra nel 2011 - un carico di aiuti medici e umanitari alla Siria, da utilizzare nella lotta alla pandemia di nuovo coronavirus. Il carico, giunto nella serata del 30 agosto per mezzo della Mezzaluna rossa siriana, comprende medicine, respiratori e disinfettanti ed è frutto del primo contatto [telefonico], risalente a quattro mesi fa, fra il presidente Bashar al-Assad e il principe ereditario di Abu Dhabi Mohammad ben Zayed.

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