27/03/2013, 00.00
COREA
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Pyongyang minaccia la guerra totale e taglia le linee con Seoul

di Joseph Yun Li-sun
Dopo aver messo in allerta le unità da combattimento e aver puntato i missili contro le basi americane a Guam e nelle Hawaii, il regime elimina l’ultima via di comunicazione diretta con la Corea del Sud e dichiara: “Non c’è più bisogno di parlare, la guerra può esplodere in qualunque momento”.

Seoul (AsiaNews) - In un'escalation di tensione che non accenna a diminuire, la Corea del Nord ha annunciato di aver tagliato "ogni linea di comunicazione militare" con la Corea del Sud e ha aggiunto: "La guerra può esplodere in un qualunque momento, non c'è più bisogno di un dialogo diretto". L'annuncio arriva dopo l'altissima tensione di questa notte, quando un soldato sudcoreano di stanza sul confine ha lanciato una granata nella parte nord della penisola "a seguito di un rumore sospetto".

Pyongyang sembra intenzionata a proseguire sulla strada della provocazione militare. Dopo il ciclo di esercitazioni militari congiunte che si sono svolte fra Corea del Sud e Stati Uniti - e dopo l'approvazione di una nuova tornata di sanzioni economiche varate dall'Onu - il regime guidato da Kim Jong-un ha deciso di cancellare l'armistizio del 1953, sospendere la "linea rossa" al villaggio di Panmunjom usata anche per le comunicazioni umanitarie della Croce Rossa, e lanciato la minaccia di attacco nucleare "spietato e preventivo" contro Washington e Seoul.

Oggi la nuova decisione di tagliare anche le linee militari. Il gesto è stato spiegato da un alto ufficiale dell'esercito citato dalla Kcna, l'agenzia di stampa ufficiale: "Il Comando supremo dell'Esercito popolare coreano ha solennemente dichiarato che d'ora in poi tutte le comunicazioni militari tra Nord e Sud saranno tagliate. A causa delle azioni sconsiderate dei nemici, le comunicazioni, istituite per il dialogo e la cooperazione, hanno perso di significato. Siamo in una situazione tale che la guerra può scoppiare in qualsiasi momento, non è più necessario mantenere questo genere di comunicazioni".

All'ennesimo tentativo di scardinare l'unione internazionale - decisa con il sostegno di Pechino a impedire alla Corea del Nord di portare avanti il programma nucleare - si unisce anche la convocazione emanata dal Partito dei Lavoratori della Corea del Nord, che per fine marzo ha indetto una riunione plenaria del Comitato centrale "per decidere una questione importante". L'organismo si riunisce di solito una volta all'anno per ratificare le decisioni prese dalla leadership.

Secondo la Kcna, l'Ufficio politico del Comitato centrale ha convocato la riunione plenaria "per discutere e decidere una questione importante per poter far avanzare vittoriosamente la rivoluzione coreana con una drastica svolta alla realizzazione della causa Juche in linea con le dottrine sviluppate dal "presidente eterno" Kim Il-sung e dal "caro leader" Kim Jong-il".

La Juche è l'ideologia comunista di stampo stalinista con concetti di nazionalismo ed autosufficienza economica, intrisa a una sorta di neo-confucianesimo, lanciata da Kim Il-sung all'inizio della rivoluzione. Subito dopo la riunione è in programma la sessione di un giorno della Suprema assemblea del Popolo, il parlamento nordcoreano, convocata per lunedì primo aprile, in vista del primo anniversario (che cade l'11 aprile) della designazione del nuovo leader, il "giovane generale" Ki Jong-un, alla carica di primo segretario del Partito dei Lavoratori.

 

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