04/06/2018, 08.52
PAKISTAN
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Ramadan a Lahore: cristiani e sikh offrono l’iftar ai fedeli musulmani (Video)

di Kamran Chaudhry

Il pasto che rompe il digiuno era ospitato dal Centro per il ritiro e l’educazione dei gesuiti “Loyola Hall”. Più i 90 studenti, in prevalenza musulmani, hanno cenato insieme. Volontari cristiani e sikh servivano il pasto. “Rompere i tabù sull’intoccabilità [dei cristiani]”.

Lahore (AsiaNews) – In occasione del Ramadan, mese sacro per l’islam, studenti sikh e cristiani di Lahore hanno offerto l’iftar ai fedeli musulmani. L'iftar, il pasto serale che rompe il digiuno è stato ospitato dal “Loyola Hall”, il  Centro per i ritiri e l’educazione dei gesuiti (Jesuit retreat and educational Center). Più di 90 studenti universitari, la maggior parte di religione musulmana, hanno pregato e condiviso il pasto con i sacerdoti della Compagnia di Gesù. L’evento era organizzato dalla Youth Development Foundation (Ydf), che ha proiettato anche documentari di pochi minuti su esempi di convivenza e sui vari luoghi di culto presenti in tutto il Paese.

L’Annual Interfaith Iftar Dinner – questo il nome dell’evento – si è svolto il 2 giugno. Volontari sikh e cristiani membri della fondazione hanno voluto contribuire alla serata interreligiosa servendo il pasto ai fedeli musulmani.

Nel suo discorso d’apertura, Shahid Rehmat, cattolico, direttore esecutivo della Ydf, ha detto: “In questo luogo cattolico sono state organizzate delle speciali disposizioni per il wazu (abluzione) e il namaz (preghiera). Questa sede è stata scelta in modo particolare per dissipare i miti sul concetto di intoccabilità. Molte persone non musulmane ancora esitano a bere un bicchiere di acqua in un luogo pubblico, o persino a mangiare in un ristorante se le persone che si trovano in quel locale sono a conoscenza della loro diversa fede religiosa”.

Secondo il direttore cattolico, “il Ramadan fornisce la perfetta opportunità per costruire l’armonia interreligiosa e la comprensione reciproca e rompere i vari tabù che prevalgono nella nostra società. Il nostro Paese necessita in maniera disperata di un’atmosfera di coesione sociale e armonia tra le fedi”.

Tra i volontari, vi è l’attivista sikh Gurjeet Singh. Il 23enne studia all’università e presiede la Sikh Foundation, che in questo mese del Ramadan ha già offerto due iftar ai colleghi musulmani. Mentre serviva mestoli di Biryani, tipico piatto asiatico fatto di riso speziato e pollo, commenta ad AsiaNews: “Molte persone sono decedute durante il digiuno a causa delle alte temperature e i blackout elettrici. Lo scorso mese abbiamo portato cinque medici da Lahore nel campo medico del villaggio di Bara Ghar, nella provincia del Punjab. Più di 400 pazienti sono stati esaminati e hanno ricevuto medicine gratuite”.

Al centro dei gesuiti Dawood Ali, 20 anni, ha portato cinque amici musulmani del suo quartiere. “Erano eccitati al pensiero – riporta – di mangiare insieme con cristiani e sikh. È stato incoraggiante venire a sapere che i sikh hanno un concetto simile alla Zakata, la tassa obbligatoria islamica che impone di aiutare i poveri”. “Abbiamo fatto molti selfie tutti insieme”, conclude.

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