21/08/2019, 09.02
TURCHIA - SIRIA
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Rifugiati siriani: slitta al 30 ottobre il termine ultimo per lasciare Istanbul

In origine la data prevista era il 27 agosto. Quanti non lasceranno la metropoli su base volontaria verranno espulsi. Agli irregolari sarà concessa la possibilità di registrarsi nelle altre province del Paese, ad eccezione di Antalya. Gli studenti e i lavoratori con permesso sono esentati dal decreto. 

Istanbul (AsiaNews/Agenzie) - La Turchia ha posticipato al 30 ottobre - rispetto alla data del 27 agosto prevista in origine - il termine massimo concesso ai migranti siriani non registrati che vivono a Istanbul per lasciare la città; in caso contrario verrà applicato il decreto di espulsione. È quanto ha sottolineato il ministro degli Interni Suleyman Soylu, precisando che agli irregolari sarà concessa la possibilità di registrarsi in qualsiasi altra provincia, ad eccezione di Antalya, nel sud, che non ammette nuovi ingressi fra i rifugiati per il futuro. 

Sulla vicenda il mese scorso era intervenuto anche il governatore di Istanbul, il quale aveva auspicato il ritorno entro il 20 agosto dei migranti nelle province in cui è avvenuta la prima registrazione. Il numero dei siriani in fuga dalla guerra e rifugiati nella capitale economica e commerciale della Turchia, una metropoli da 15 milioni di abitanti, è aumentato in modo vertiginoso in questi ultimi anni.

La questione dei rifugiati siriani è stato uno dei temi delle recenti elezioni amministrative e non sono mancati attacchi mirati contro la comunità nell’ultimo periodo. Anche il trionfatore (anti-governativo) della municipalità di Istanbul Ekrem Imamoglu ha più volte usato lo slogan “Questa è la Turchia, questa è Istanbul” per attaccare cartelli e insegne di attività commerciali scritte in arabo. E fra i social network ha acquistato sempre maggiore visibilità l’hashtag #SyriansGetOut (siriani andatevene!). In questo contesto, lo stesso presidente Recep Tayyip Erdogan ha sconfessato la campagna di accoglienza “in nome della solidarietà fra musulmani” promossa in questi anni.

Secondo quanto precisa il ministero turco degli Interni, gli studenti (e le loro famiglie) - oltre a quanti hanno un lavoro ufficiale a Istanbul - sono esentati dal provvedimento di espulsione. Ad oggi, precisa il titolare del dicastero Soylu, il numero degli immigrati siriani rientrati nel proprio Paese ha raggiunto quota 347mila. 

La Turchia ospita oltre 3,6 milioni di siriani, il numero più alto in una nazione straniera, la maggioranza dei quali fuggiti da otto anni di sanguinosa guerra civile che ha causato oltre 400mila morti e milioni di sfollati. Di recente Ankara ha individuato alcune località al di fuori dei propri confini, per ospitare una possibile nuova ondata di profughi in seguito all’offensiva dell’esercito di Damasco contro Idlib, controllata da jihadisti e ribelli (sostenuti dalla stessa Turchia). 

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