29/01/2007, 00.00
SRI LANKA
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Rimpasto di governo: in Parlamento, maggioranza assoluta al presidente

di Melani Manel Perera
Diversi membri dello United National Party - all’opposizione - passano con lo Sri Lanka Freedom Party, al potere. Ora il presidente Rajapakse non ha ostacoli per approvare provvedimenti sul conflitto con i ribelli.
Colombo (AsiaNews) – Per la prima volta nella storia dello Sri Lanka, membri del maggiore partito all’opposizione - United National Party (UNP) - e dello Sri Lanka Muslim Congress si sono uniti alle fila del partito al potere, lo Sri Lanka Freedom Party (SLFP) garantendo, così, alla formazione del presidente Mahinda Rajapakse la maggioranza assoluta in Parlamento. Dure le critiche dell’opposizione che accusa il capo di Stato di aver rotto il Memorandum d’intesa (MoU) sui comuni obiettivi politici, come la fine del conflitto etnico nel nord e nell’est del Paese.
 
Il rimpasto di governo è il primo operato dal presidente Rajapakse da quando, nel 2005, è entrato in carica. Ieri 18 membri dell’UNP e 6 del patito musulmano hanno prestato giuramento come ministri. Il ministro dei media, Anura Priyadarshana Yapa, ha comunicato che ora il governo “con l’appoggio di partiti come il Jathika Hela Urumaya (JHU) e il Janata Vimukthi Peramuna (JVP) detiene la maggioranza assoluta con 159 seggi su 225”. Alla cerimonia di ieri hanno giurato anche 33 ministri, che si aggiungono ai 51 membri del Gabinetto presidenziale, di cui 10 arrivano dall’opposizione. Altri 19, invece, hanno giurato come vice-ministri. Rajapakse continua a mantenere i portafogli di Difesa, Sicurezza pubblica, Legge e Ordine, Affari religiosi, Economia e Pianificazione nazionale.
 
Il ricambio non è piaciuto ai leader dell’opposizione, che in una conferenza stampa hanno strappato il Memorandum d’intesa, firmato con il partito del presidente il 23 ottobre 2006. “Non ci atterremo più al MoU” ha avvertito il presidente dello United National Party, Rukman Senanayake. Dal canto suo Tissa Attanayake, Segretario generale dell’UNP, ha aggiunto: “Rajapaske ha violato un’importante clausola del Memorandum, offrendo dicasteri a dissidenti del nostro partito”.
 
Siglando il MoU, l’SLFP si prefiggeva di studiare con l’UNP comuni strategie politiche per affrontare i maggiori problemi del Paese, come il pluridecennale conflitto con i ribelli tamil. Il partito di Rajapakse era minoranza nel governo e necessitava del sostegno dell'opposizione per approvare qualsiasi norma o accordo legato soprattutto alla gestione della guerra; campo sul quale le due formazioni politiche hanno idee differenti. In passato l’opposizione, si era espressa a favore di colloqui con le Tigri tamil, ma i membri della coalizione marxista di Rajapakse, come il JVP, si oppongono da sempre a qualsiasi concessione verso i ribelli.
 
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