05/04/2007, 00.00
PAKISTAN
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Rischia la vita pur non essendo imputato, il cristiano di 11 anni

di Qaiser Felix
L’accusa di blasfemia, che è rivolta anche ad un giovane di 16 anni, è seguita ad una lite tra coetanei, della quale il bambino è ritenuto responsabile. La comunità cristiana teme che divenga obiettivo di violenza.
Toba Tek Singh (AsiaNews) – Non è personalmente imputato, ma rischia ugualmente la vita Daniel Masih, il cristiano di 11 anni del Punjab, coinvolto in una vicenda di blasfemia, per la quale è invece accusato anche un altro minorenne, Rashid Masih, che ha 16 anni.
 
E’ quanto emerge da ulteriori informazioni della vicenda che coinvolge la comunità cristiana di Toba Tek Singh. Il ragazzo, spiegano, “rischia la vita, ma non è accusato di blasfemia. Temiamo che sia divenuto un obiettivo per la comunità musulmana, che ha denunciato cinque cristiani locali dopo un litigio avvenuto fra lui e dei bambini musulmani”.
 
Nonostante le accuse di blasfemia presentate contro cinque cristiani locali il primo aprile scorso, infatti, “non vi è un’indagine aperta su Daniel. I cinque accusati sono infatti: Salamat Masih, 41 anni, l’unico arrestato fino ad ora; Rashid Masih, minorenne di 16 anni, Sahba Mashi Motta, Sheela Masih e Bao Masih”. In ogni caso, “Daniel è in pericolo di vita, perchè alla base della denuncia vi è un litigio fra lui ed alcuni bambini musulmani”.
 
Un sacerdote locale, p. Bonnie Mendes, spiega infatti che “Daniel ha litigato con dei bambini di Toba Tek Singh, ed il loro piccolo diverbio è arrivato fino alle orecchie dei genitori, che hanno litigato fra loro. Forse, l’accusa di blasfemia è stato il modo in cui hanno voluto vendicarsi dei cristiani”. Infatti, racconta ancora, “durante la processione dell’Eid-e-Millad-ul-Nabi, i genitori dei bambini musulmani hanno iniziato a spargere la voce che i cristiani erano dei blasfemi che insultavano il profeta. Hanno persino chiesto ai fedeli in processione di aiutarli a lavare quest’onta”.
 
La folla si è quindi “diretta nella zona cristiana, Boarding Road, ed ha iniziato a lanciare pietre contro le case cristiane. Erano tutti armati di bastoni e mattoni, ed è qui che è stato ferito il disabile Ratan Masih, cristiano di 25 anni”. Non contenti, “hanno sporto denuncia contro i cinque. Ora Salamat è in prigione e gli altri quattro sono costretti a difendersi. Siamo molto preoccupati anche per il piccolo Daniel, che ora potrebbe essere divenuto un bersaglio”.
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