21/10/2015, 00.00
SIRIA - RUSSIA - STATI UNITI
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Russia e Usa firmano un accordo di sicurezza per evitare scontri nei raid in Siria

Mosca e Washington hanno raggiunto un memorandum di intesa; esso predispone linee di comunicazione privilegiate e contatti sul campo di battaglia. E fissa una distanza di “sicurezza” fra i due eserciti impegnati nel conflitto. Esclusi raid aerei coordinati, condivisione di obiettivi e intelligence.

Damasco (AsiaNews/Agenzie) - Russia e Stati Uniti hanno siglato un accordo che, secondo i firmatari, intende scongiurare il pericolo di scontri fra le due aviazioni impegnate in queste settimane in bombardamenti aerei contro obiettivi jihadisti in Siria. Mosca ha avviato la campagna militare a fianco dell’esercito governativo lo scorso 30 settembre, per colpire postazioni, armi e mezzi riconducibili allo Stato islamico (SI) e ad altri gruppi terroristi (fra cui al Nusra, emanazione di al Qaeda nel Paese). La scorsa settimana caccia americani e russi sono entrati in contatto visivo “nello stesso campo di battaglia”, a pochi chilometri l’uno dall’altro. 

Peter Cook, portavoce del Pentagono, riferisce che il contenuto dell’accordo rimarrà segreto, seguendo le richieste avanzate da Mosca al momento della firma. Esso predispone linee di comunicazione privilegiate fra le parti e un punto di contatto sul terreno di battaglia. 

Tuttavia, i due eserciti non saranno tenuti a condividere le informazioni raccolte dall’intelligence sugli obiettivi degli attacchi e le strategie messe in campo. L’accordo prevede inoltre che i mezzi dei due eserciti restino a una distanza di “sicurezza” l’uno dall’altro, ma non vi sono indicazioni precise sul limite fissato. 

Intanto anche Mosca conferma la firma di un memorandum di intesa fra i due fronti. Il vice-ministro russo alla Difesa Anatoly Antonov riferisce che esso “contiene una serie di regole e restrizioni volte a prevenire incidenti tra i caccia russi e americani”. 

Analisti ed esperti di questioni militari sottolineano che per arrivare a un accordo fra le parti sono servite quasi tre settimane e ha uno scopo limitato. Esso non prevede raid aerei coordinati fra loro, condivisione di target e intelligence, ma vuole solo impedire che si verifichino incidenti fra le due aviazioni impegnate sul campo di battaglia. 

Attivisti siriani vicini all’opposizione e nazioni occidentali affermano che i caccia russi colpiscono anche obiettivi non riconducibili allo Stato islamico; un’accusa che il Cremlino respinge con forza al mittente. Mosca ha iniziato la campagna militare contro lo SI e altri gruppi jihadisti in seguito a una richiesta avanzata dal presidente siriano Bashar al-Assad, storico alleato del governo russo. 

Dal marzo 2011, data di inizio degli scontri fra il governo Assad e una multiforme coalizione di oppositori, sono decedute circa 250mila persone. Gli sfollati, secondo i dati delle Nazioni Unite, sono oltre 11 milioni. Almeno 4 milioni hanno scelto le nazioni confinanti – Turchia, Libano, Giordania e Iraq – mentre altri 150mila hanno chiesto asilo all’Unione Europea. Gli altri 6,5 milioni sono sfollati interni, persone che hanno abbandonato tutto ma hanno scelto di rimanere nel Paese.

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