27/12/2004, 00.00
Indonesia
Invia ad un amico

Solidarietà interreligiosa per almeno 4.491 morti e 378 dispersi

di Mathias Hariyadi

Jakarta (AsiaNews) – Vasta solidarietà in tutta l'Indonesia per le vittime del terremoto e del successivo tsunami, che hanno provocato almeno 4.491 morti e 378 dispersi, mentre mancano ancora dati su morti e dispersi a West Sumatra, per difficoltà nelle comunicazioni. Centri di soccorso sono stati costituiti oggi in varie località, dopo che il governo ha stabilito di porre il Centro nazionale di soccorso a Medan, capitale della provincia di Nord Sumatra.

Accanto agli interventi pubblici - il presidente Susilo Bambang Yudhoyono ha proclamato il lutto nazionale e sta andando nelle province colpite - si stanno muovendo gruppi e cittadini di ogni livello sociale e fede religiosa, che manifestano la loro vicinanza alle popolazioni delle province di Aceh e Nord Sumatra, in maggioranza musulmane.

I Comitati organizzatori, cattolico e protestante, per la celebrazione nazionale del Natale hanno annullato la manifestazione che era in programma proprio questa sera ed hanno deciso di devolvere i fondi raccolti per aiutare le vittime della catastrofe. "Sarebbe impossibile per noi cristiani cantare a danzare per festeggiare il Natale, mentre i nostri concittadini muoiono e soffrono", ha spiegato Mari Elka Pangestu, responsabile per i cattolici e i protestanti delle celebrazioni nazionali del Natale, che è anche ministro del commercio. La responsabile politica ha aggiunto che il Comitato ha già speso 300 milioni di rupie indonesiane (circa 24 mila euro), "ma abbiamo ancora più di un miliardo di rupie da donare alle vittime dello tsunami", ha detto ancora Pangestu, che è una cattolica praticante. Il Comitato ha anche organizzato una speciale task force per soccorrere le vittime, che domani sarà inviata nell'Aceh e Nord Sumatra per portare aiuti. Nel gruppo ci saranno anche almeno 4 medici.

Dal canto loro, Mudji Sutrisno dell'Istituto di filosofia dei gesuiti di Jakarta e Nathan Setiabudi, del Sinodo delle Chiese protestanti, con il motto "Il momento è adesso"  hanno lanciato un appello all'intera nazione a mostrare solidarietà con le vittime, in maggioranza islamiche.

Imprese nazionali stanno decidendo di offrire aiuti finanziari alle vittime, mentre i giornali e televisioni stanno lanciando sottoscrizioni: Media Group, che comprende una televisione privata e il quotidiano Media Indonesia, è riuscito a raccogliere da privati più di 7 miliardi (oltre 561 mila euro). La Marina indonesiana ha ordinato alle sue navi di restare in attesa nella base di Tanjung Priok per raccogliere ogni aiuto materiale da parte di donatori e muovere dopodomani alla volta dell'Aceh.

Le autorità della provincia dell'Aceh, intanto, stanno preparando un terreno di tre acri per rendere possibili dal tardo pomeriggio, le sepolture. Lenzuola di tela sono state chieste a Jakarta per rendere possibili sepolture di massa, che rispettino le regole islamiche.

A Jakarta sono stati cancellati vari voli di pellegrinaggio per la Mecca.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Indonesia, cinesi discriminati nei soccorsi per lo tsunami
05/01/2005
Un mese dopo lo tsunami, i cristiani in prima linea negli aiuti e nel ricostruire
26/01/2005
Filippine, la solidarietà della Chiesa cattolica alle vittime del maremoto
29/12/2004
Papa: Dio non ci abbandona mai, neanche nella calamità
02/01/2005
I cristiani si mobilitano per aiutare i terremotati di Nias
30/03/2005


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”