03/05/2006, 00.00
ASIA
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Sono in Asia i "nemici" di Internet

Nella Giornata mondiale della Libertà di stampa, una lista dei Paesi dove più severa è la censura sul web vede gli asiatici protagonisti. Cina al primo posto.

Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – I governi asiatici sono i più duri censori dell'informazione on line, con chiusure e oscuramenti di siti Internet e arresti di chi sul web esprime idee ritenute pericolose. Oggi, in occasione della 16° Giornata mondiale della Libertà di stampa, esperti denunciano che Cina, Vietnam e Nepal, solo per nominarne alcuni, avvertono come una crescente minaccia l'aumento dei cybernauti. Su un elenco di 15 "nemici di Internet" stilata dal gruppo Reporters senza frontiere (Rsf), almeno la metà sono in Asia.

Esperti avvertono che con una scarsa libertà di informazione, le società asiatiche rischiano di sperimentare maggiore corruzione e abusi del potere pubblico e il conseguente scontento popolare porterà solo instabilità sociale.

L'ex detenuto giornalista cinese Gao Yu - vincitore del premio Unesco Guillermo Cano per la libertà di stampa nel mondo - spiega che questi Paesi temono che "Internet diffonda idee occidentali quali libertà e democrazia, portando a un rovesciamento del loro potere".

Attraverso l'uso di sofisticati filtri, obbligando gli internet café a registrare gli utenti e con arresti di navigatori "indesiderati", grazie alla complicità dei provider che forniscono informazioni, alcuni governi asiatici si sforzano di contenere l'uso del web pur ammettendone la necessità per lo sviluppo economico e la modernizzazione del Paese.

La Cina compie il maggior numero di arresti di giornalisti al mondo: al momento nelle sue carceri sono detenuti più cyber dissidenti che reporter. In Vietnam speciali reparti della polizia filtrano "messaggi sovversivi" e spiano gli internet café. Questi sono nel mirino anche della giunta birmana, che dispone stretti controlli sugli utenti e blocca i siti esteri di informazione. In Corea del Nord solo alcuni privilegiati hanno accesso a internet, ma solo ai siti di regime. In Nepal il re, dopo aver ripristinato il servizio Internet tagliato un anno fa, continua a bloccare le pubblicazioni dei gruppi d'opposizione.

Analisti ritengono controproducente la morsa dei governi asiatici su Internet. Gao sottolinea che in questi Paesi "si assiste solo a uno sviluppo economico, ma che cosa ne è di quello politico?". "L'insoddisfazione della gente crescerà – avverte – e questo incoraggerà solo più persone ad andare online".

Ma in Asia si registrano anche casi incoraggianti. Rsf ritiene che i mezzi di informazione sono tra i più liberi in India e nella provincia indonesiana di Aceh.

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