17/11/2005, 00.00
SRI LANKA
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Sri Lanka, presidenziali: chiusi i seggi, astensione dei tamil

La bassa affluenza nelle zone controllate dai ribelli nel nordest, potrebbe fare la differenza in un eventuale testa a testa tra i due favoriti. I cattolici ribadiscono le loro richieste, l'arcivescovo di Colombo scrive al premier Rajapakse.

Colombo (AsiaNews) – Lo Sri Lanka oggi ha votato per il suo 5° presidente in una situazione calma, che ha visto l'astensione di molti tamil nelle zone controllate dai ribelli. La minoranza tamil rappresenta non più di 650 mila dei 13,3 milioni di elettori, ma potrebbe avere un ruolo di arbitro nel caso di un testa a testa tra i 2 candidati favoriti: l'attuale premier Mahinda Rajapakse – dello Sri Lanka Freedom Party (Slfp) - e Ranil Wickramasinghe - ex primo ministro e leader dello United National Party (Unp), all'opposizione.

Ieri S. Pulidevan, capo del segretariato per la Pace del Liberation Tigers of Tamil Eelam (Ltte) ha smentito la notizia di un invito dei ribelli nel nordest del Paese ad andare a votare. "Dopo colloqui tra l'Ltte e il Tna (Tamil National Alliance) la settimana scorsa abbiamo deciso che i tamil non possono dare fiducia a nessun partito e ai loro candidati". I ribelli separatisti hanno assicurato che non avrebbero impedito alla popolazione di recarsi alle urne. Questa mattina, però, in alcune zone controllate dalle Tigri si sono verificati blocchi lungo le strade per fermare gli elettori. Gli osservatori raccontano che i blocchi non sono stati messi dai ribelli, anche se questi non hanno fatto nulla per eliminarli.

Secondo le prime notizie che arrivano dal nord del Paese, a Jaffna, l'affluenza è stata molto bassa. Dopo oltre 3 ore dall'apertura dei seggi su 2.083 registrati al voto era stata compilata solo una scheda. Molti analisti notano che l'astensione dei tamil potrebbe danneggiare Wickremesinghe, considerato il più favorevole a riprendere i negoziati di pace con i separatisti, in stallo dal 2003. Più di 60 mila persone sono morte nel conflitto tra i ribelli e le forze governative dal 1972 al 2002, quando è entrato in atto un cessate-il-fuoco come parte di un processo di pace mediato dalla Norvegia.

Le questioni principali, che interessano gli elettori sono 3; i  due candidati favoriti divergono su tutte.

Economia: lo Sri Lanka affronta crescente inflazione e aumento del costo della vita. Rajapakse si oppone alle privatizzazioni e propone sussidi per i contadini; Wickremesinghe promette più investimenti esteri e riforme liberali di mercato.

Pace: rispetto ai negoziati con l'Ltte il premier ha dichiarato di voler cambiare i termini dell'attuale processo di pace e di voler negoziare un nuovo trattato con i ribelli. L'altro, invece, vuole riprendere i negoziati interrotti.

Ricostruzione post-tsunami: il maremoto del 26 dicembre 2004 ha ucciso nel Paese 31 mila persone e da più parti sono giunte critiche al governo sulla gestione degli aiuti. I due candidati hanno visioni opposte sulla legge che stabilisce i termini di ricostruzione nelle zone lungo la costa.

Un'altra problematica, molto sentita dalle minoranze religiose, è quella dei due disegni di legge anticonversione (Bill on Prohibition of Forcible Conversion e l'Act for the Protection of Religious Freedom), entrambi diretti ad arginare il presunto proselitismo cristiano. Un messaggio dell'arcivescovo di Colombo, mons. Oswald Gomis, agli elettori cattolici ha suscitato l'irritazione del premier Rajapakse, che ha visto nelle parole del presule insinuazioni contro la sua persona. Mons. Gomis ha risposto con una lettera, nella quale si scusa, ma spiega di aver solo invitato i fedeli a considerare con attenzione i programmi elettorali e scegliere per il meglio. Il presule riferisce, però, che le preoccupazioni dei cristiani sono fondate: "Ho visto in tv persone che cercavano voti definendo la guerra con i tamil l'unica soluzione al problema" e sentito "discorsi che promuovevano leggi anti-cristiane" e incoraggiavano all'odio.

Quelle di oggi sono le quinte elezioni presidenziali da quando è stata promulgata la Costituzione della Repubblica democratica socialista dello Sri Lanka nel 1978. I risultati finali sono attesi per domani.

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