13/03/2012, 00.00
SRI LANKA
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Sri Lanka, una guerra economica dietro la risoluzione Onu sui diritti umani

di Melani Manel Perera
Colombo esporta tè, tessuti e pietre preziose negli Stati Uniti (19,6%) e in Gran Bretagna (10,4%). Washington ha firmato la bozza per la risoluzione delle Nazioni Unite sui crimini di guerra. Un documentario inglese mostra il corpo senza vita del figlio del leader dei ribelli tamil, ucciso dalle forze armate singalesi.

Colombo (AsiaNews) - Cresce l'attenzione della comunità internazionale per la risoluzione Onu sui presunti abusi compiuti dalle forze armate dello Sri Lanka durante le fasi finali della guerra civile. Secondo la bozza della risoluzione, il rapporto della commissione del presidente Mahinda Rajapksa (Lessons Learnt and Reconciliation Commission, Llrc) non affronta in modo adeguato le accuse di crimini di guerra durante il conflitto etnico in Sri Lanka. Colombo critica l'intervento delle Nazioni Unite, accusando l'Occidente di voler intromettersi nella politica interna del Paese.

Intanto, alcuni fotogrammi di un documentario prodotto da Channel4, nota emittente televisiva britannica, hanno scatenato una nuova ondata di polemiche. Le immagini risalgono al 18 maggio 2009 e mostrano il corpo del figlio dodicenne di V Prabakaran, leader dei ribelli tamil, a torso nudo e con cinque fori di proiettile al petto. L'esercito srilankese ha messo in dubbio la veridicità delle immagini e annunciato la diffusione di un proprio documentario sulle fasi finali del conflitto etnico. La prima parte del film prodotto da Channel4, intitolato "Sri Lanka's Killing Fields: War Crimes Unpunished", andrà in onda domani.

Proprio per la pubblicazione di tali immagini, in India membri del Dravida Munnetra Kazhagam (Dmk, partito tamil del Congress) hanno sospeso l'odierna seduta del Rajya Sabha (la Camera alta), chiedendo al governo centrale di chiarire la sua posizione circa le accuse di crimini di guerra mosse allo Sri Lanka. Per il momento, New Delhi non risponde, nonostante l'impegno di "garantire una soluzione politica al problema etnico tra tamil e singalesi", preso a gennaio scorso dal suo ministro degli Esteri Krishna.

Secondo alcuni analisti, sulla cautela indiana "pesano"  interessi di tipo economico. Nell'ottobre 2011 infatti la Cairn Lanka, filiale della compagnia di idrocarburi Cairn India Ltd., ha scoperto il primo giacimento di gas naturale nel bacino di Mannar (v. 03/10/2011, "Scoperto il rpimo giacimento di gas naturale in Sri Lanka"). Una scoperta importante per lo Sri Lanka, che non ha giacimenti di petrolio e dipende del tutto dalle importazioni soprattutto da India (19,4%) e Cina (15,1%). Importante anche per New Delhi, che non vuole inimicarsi Colombo e perdere la sua supremazia nell'area rispetto a Pechino.

Tuttavia, anche altri Paesi hanno "a cuore" la situazione economica di Colombo. Circa 10,8 miliardi di dollari del Pil (59 miliardi di dollari) derivano infatti dalle esportazioni di tessuti, tè, spezie e pietre preziose, diretti verso gli Stati Uniti (19,6%) e la Gran Bretagna (10,4%). Washington e Londra sono gli autori della bozza della risoluzione Onu e del documentario sui presunti crimini di guerra commessi dalle forze armate e dai ribelli tamil. 

 

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