29/05/2018, 09.04
IRAN
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Teheran, ai funerali di Nasser Malek Motie migliaia in protesta contro il regime

Le esequie del celebre attore bandito dagli ayatollah occasione per manifestare contro la leadership religiosa. Migliaia di persone hanno intonato slogan e canti. Per la prima volta in 40 anni i media ufficiali hanno potuto pubblicare le sue foto. Agenti in borghese e uomini della sicurezza hanno lanciato gas lacrimogeni e colpi di pistola in aria. 

 

Teheran (AsiaNews/Agenzie) - I funerali di uno dei più popolari attori iraniani, bandito dall’industria cinematografica nel 1979, all’indomani della rivoluzione islamica degli ayatollah, si sono trasformati in una protesta di piazza contro la leadership religiosa. Migliaia di persone hanno affollato le vie di Teheran il 27 maggio scorso per rendere omaggio a Nasser Malek Motiee, intonando slogan e canti contro il regime. 

Le autorità avevano autorizzato il corteo funebre per il celebre attore, scomparso il 25 maggio scorso all’età di 88 anni per insufficienza renale. Per l’occasione erano stati vietati discorsi o interventi di natura politica o sociale. Tuttavia, durante la funzione i manifestanti hanno citato [adattandoli] alcune celebri passaggi dei suoi film fra cui : “Cesare! Aiuto! Ammazzano la gente!”. 

Durante il rito funebre si è potuta ascoltare la voce di un collega di Malek, l’attore iraniano Behrouz Vosouqi che vive da tempo in esilio negli Stati Uniti; rivolgendosi alla folla, Vosouqi ha ricordato come il governo di Teheran impedisca da 40 anni ad attori e artisti di calcare i palcoscenici. 

Alle esequie di piazza hanno partecipato anche moltissimi giovani che non hanno mai potuto assistere, di fatto, a una sua performance. Fra i presenti serpeggiavano ira e malcontento per la censura imposta dalla tv di Stato, che ha bloccato la diffusione di due interviste registrate di recente. 

Egli interagiva, ogni tanto, con i suoi fans attraverso i social media; tuttavia, queste interviste rappresentavano una occasione per tornare a rivolgersi al grande pubblico su un canale statale. 

Prima della Rivoluzione islamica in Iran Malek Motiee era un attore dall’immensa popolarità. Egli era comparso in oltre 100 film e serie televisive. Dopo il 1979 egli era apparso in due sole pellicole, poi tolte dagli schermi dai fondamentalisti. 

In occasione della sua morte, i media ufficiali del Paese hanno potuto pubblicare per la prima volta in 40 anni la sua foto e rendere omaggio all’attore sulle prime pagine di riviste e quotidiani. Questa “apertura” ne ha favorito la diffusione con vendite superiori alla media. 

Negli ultimi mesi in Iran si sono verificate numerose proteste di piazza, focalizzate contro la crisi economica e per chiedere maggiori diritti a livello sociale (fra cui la fine del velo obbligatorio). Nelle ore precedenti le esequie le autorità avevano minacciato repressioni e uso della forza nel caso di proteste o dimostrazioni “che fanno solo il gioco degli americani”. Ai funerali erano presenti uomini della sicurezza e agenti in borghese a bordo di motocicli, che hanno lanciato gas lacrimogeni e colpi di pistola in aria per disperdere i manifestanti. Testimoni raccontano però che le persone non si sono fatte intimidire, continuando a cantare “Vergogna, vergogna” e “Le forze di sicurezza statali sono la nostra vergogna”. 

Nasser Malek Motiee è stato sepolto in un cimitero riservato ai soli cittadini iraniani che si sono distinti nella musica, nell’arte e nel cinema.

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