10/08/2010, 00.00
CINA-USA-COREA
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Tensioni nel Mar Giallo, si allontana il vertice Hu-Obama

Il presidente cinese ha accettato in due diverse occasioni un invito a Washington, ma le esercitazioni navali congiunte fra Seoul e Stati Uniti stanno creando una piccola crisi diplomatica. E il Sud avverte il Nord: “Ora basta con le provocazioni”.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – L’annunciata visita del presidente cinese Hu Jintao negli Stati Uniti sembra allontanarsi, mentre aumentano le tensioni fra Pechino e Washington per le “incomprensioni” sulle questioni di sovranità nazionale che riguardano il Mar Giallo. Nel corso del 2009 e del 2010, in due diverse occasioni Hu ha accettato l’invito ufficiale a recarsi alla Casa Bianca: ma i preparativi sembrano in stallo.
 
Anche se le due parti non hanno mai annunciato una data ufficiale per l’incontro, nei circoli diplomatici si parlava di settembre come “mese giusto” per l’incontro. Tuttavia, dopo le esercitazioni congiunte fra la Marina americana e quella sudcoreana nelle acque del Mar Giallo, i colloqui ufficiali sembrano interrotti. Non ha aiutato neanche l’appoggio di Hillary Clinton alle richieste vietnamite di sovranità su un gruppo di isole reclamate anche da Pechino.
 
Al momento, dice un diplomatico cinese, “i funzionari di livello inferiore non hanno ancora completato i negoziati. Nelle prossime settimane non è previsto nulla, quindi mi sembra impossibile che i due presidenti possano vedersi il mese prossimo”. La visita di un leader cinese in America è di gran lunga l’evento più importante nel calendario politico di Pechino; ma ci sono una serie di accorgimenti diplomatici che le due nazioni prendono, a tutti i livelli, per evitare che si creino tensioni.
 
Al momento, dunque, sembra tutto bloccato. Pesa anche il sostegno incondizionato fornito dagli Usa alla Corea del Sud nella “questione Pyongyang”: dopo l’affondamento della corvetta Cheonan, in cui sono morti 46 sudcoreani, le due nazioni confinanti continuano a provocarsi e a lanciarsi reciprocamente accuse di boicottaggio. L’ultima è avvenuta ieri, quando il regime stalinista ha sparato 100 colpi d’artiglieria nelle acque nazionali del Sud.
 
Seoul ha risposto oggi con un messaggio ufficiale: “Alle prossime provocazioni reagiremo con risolutezza. Se la Corea del Nord continua con queste azioni provocatorie, senza scusarsi per l’incidente della Cheonan, la Corea del Sud agirà con risolutezza”.
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