28/02/2006, 00.00
Thailandia
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Thailandia, opposizione annuncia boicottaggio elettorale

di Weena Kowitwanij

Dopo lo scioglimento della Camera bassa i democratici chiedono le dimissioni del premier ed una riforma costituzionale. Thaksin Shinawatra rifiuta in blocco le richieste e va avanti da solo.

Bangkok (AsiaNews) – L'opposizione parlamentare thailandese ha annunciato il boicottaggio totale delle elezioni anticipate indette per il 2 aprile dal premier Thaksin Shinawatra, che venerdì scorso ha sciolto "a sorpresa" la Camera bassa del parlamento. I leader del Partito Democratico, del Chart Thai e del Mahachon "hanno raggiunto un accordo comune con il quale accettano di non presentarsi a queste elezioni", ha detto Abhisit Vajjajiva, presidente dei democratici, in conferenza stampa.

Lo scioglimento della Camera bassa segue l'aumento delle proteste contro il premier Thaksin - 56 anni, imprenditore miliardario passato alla politica ed eletto per la prima volta nel 2001 - attaccato per la cessione delle quote della Shin Corp, il gruppo industriale da lui fondato prima di entrare in politica e che comprende anche un colosso delle telecomunicazioni. L'operazione è stata valutata 1,9 miliardi di dollari americani ed è gravata da pesanti accuse di corruzione pubblica.

Thaksin ha sciolto il governo affermando "di essere vittima di una banda di personaggi disonesti" che vogliono "fargli pagare i suoi successi".

L'Alleanza popolare per la democrazia ha organizzato una manifestazione nei pressi del Tempio del Buddha di smeraldo, a Bangkok, per chiedere le dimissioni del premier ed ha sottolineato che lo scioglimento del governo non basta per risolvere la crisi politica, etica e morale nel Paese. Oltre 100 mila persone hanno partecipato alla manifestazione, pacifica, che è durata tutta una notte.

Domenica hanno manifestato anche centinaia di monaci buddisti, noti come "Esercito Dharma": alla loro protesta hanno partecipato oltre 50 mila fedeli. Il leader dei monaci, Chamlong Srimuang, ha guidato nel 1992 una sanguinosa rivolta contro il governo militare.

A Chiengmai, luogo di nascita del primo ministro, si sono invece incontrate circa 30 mila persone, guidate dalla sorella Yaowapa Wongsawad e dai vertici del Thai Rak Thai – partito di maggioranza guidato dal premier - per esprimere sostegno all'operato di Sinewatra.

Prima di annunciare il boicottaggio elettorale, i leader dell'opposizione avevano chiesto al governo di varare una procedura di ratificazione costituzionale, guidata da una Commissione neutrale presieduta da un giurista "estraneo al panorama politico". Certo della maggioranza assoluta in caso di nuove elezioni, Thaksin Shinawatra ha rifiutato la proposta ed ha invitato i rappresentanti dell'opposizione ad incontrarsi con lui "per discutere la questione".

Il Thai Rak è convinto di poter affrontare il processo elettorale anche con la prospettiva del boicottaggio, dati i 377 su 500 seggi ottenuti solo un anno fa: l'appoggio al premier, secondo gli ultimi dati, è ancora molto forte nelle campagne, dove vive il 70 % della popolazione thailandese.

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