27/02/2004, 00.00
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USA: passi indietro di Pechino sui diritti umani

Pechino (AsiaNews) - il Dipartimento di Stato americano, nel Rapporto annuale sui Diritti Umani nel mondo, ha accusato la Cina di violazioni affermando che le autorità sono "pronte a sopprimere" gruppi religiosi e politici che si oppongono al governo. La Cina è stata avvisata di una possibile risoluzione delle Nazioni Unite di condanna e di censura alla Commissione dei Diritti Umani dell'ONU a Ginevra a marzo.

Gli Stati Uniti riconoscono che ci sono stati progressi in alcune zone, ma le due aree importanti del Tibet e del Xinjiang sono sottoposte a un'evidente oppressione del governo centrale. Si legge nel rapporto: "Abbiamo iniziato il 2003 con la speranza che la Cina avrebbe continuato e ampliato i progressi crescenti, ma senza precedenti, fatti nel 2002. Tuttavia, durante l'anno, abbiamo visto passi indietro su questioni fondamentali dei diritti umani". Nello specifico, il Rapporto condanna le esecuzioni senza dovuto processo e la tortura e gli arresti arbitrari in Tibet.

Attivisti cinesi sostengono la posizione americana. Guan Zhenli, che si batte per i diritti dei residenti a Pechino, afferma: "In apparenza può sembrare che in Cina la situazione dei diritti umani sia migliorata, ma in realtà è peggiorata. È cambiata solo la strategia".

Altri sostenitori dei diritti umani in Cina concordano con Guan Zhenli che "gli Stati Uniti dovrebbero continuare a fare pressioni sul governo per migliorare la situazione dei diritti umani" e che "è l'unico modo con cui il governo farà dei passi avanti. Secondo Yu Lie, autore del libro "Fuoco e Ghiaccio", un best-seller sulle sfide della globalizzazione in Cina, il presidente Hu Jintao e il primo ministro Wen Jiabao usano il pugno di ferro per soffocare le voci dissidenti, come i loro predecessori. Mentre egli plaude alle critiche americane nei confronti dei diritti umani in Cina, ha espresso insoddisfazione verso l'Unione Europea, non esitando a fare nomi. "Sono deluso soprattutto dal presidente francese Jacques Chirac. Per ottenere il favore della Cina in cambio di vantaggi commerciali, Chirac ha scusato gli abusi sui diritti umani in Cina. Si vergogni".

Il portavoce del Ministero degli esteri Zhang Qiyue ha dichiarato che "la Cina si oppone a questa ingerenza nei suoi affari interni", respingendo il rapporto come infondato. "Abbiamo fatto dei passi avanti e speriamo che gli Stati Uniti guardino con obiettività ai nostri progressi".

La censura della Cina non imporrà sanzioni penali al paese, ma punterà i riflettori sul suo comportamento.

 

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