26/10/2012, 00.00
CINA
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Wen Jiabao, una famiglia che vale 2,7 miliardi di dollari

Il New York Times svela gli asset finanziari dei parenti del premier cinese e il governo comunista oscura il sito. Come lui anche il prossimo presidente Xi Jinping: hanno usato il potere per accumulare somme enormi.

Pechino (AsiaNews) - A pochi giorni dal 18mo congresso del Partito comunista, un nuovo scandalo colpisce la leadership cinese: Wen Jiabao, per dieci anni primo ministro del Paese e in procinto di abbandonare la carica, si sarebbe arricchito in maniera enorme sfruttando il proprio potere politico. In tutto, il premier avrebbe accumulato 2,7 miliardi di dollari.

Un editoriale del New York Times ha rivelato come i membri della famiglia Wen - nota per le sue  umili origini, dato che la madre del premier era una maestra rurale e il padre un guardiano di maiali - si siano arricchiti durante i dieci anni del suo mandato da primo ministro. L'articolo del noto quotidiano statunitense contiene un'intricatissima "mappa parentelare" con le rispettive cariche e asset economici dei membri del clan Wen.

Si tratta di cifre da capogiro, spesso celate da società veicolo o prestanome, ma che rivelano una fitta rete di legami che pervade l'intera economia cinese. Gli interessi della famiglia spaziano dalle risorse naturali alle assicurazioni, dagli appalti per la costruzione di infrastrutture alle gigantesche Soe (State Owned Enterprises).

Ai membri e ai leader del Partito non è permesso, in teoria, entrare nei consigli di amministrazione di aziende statali; questo divieto viene però aggirato attraverso i membri della famiglia. Oltre a Wen Jiabao, anche il prossimo presidente cinese Xi Jinping è finito sotto l'occhio dei media internazionali per questioni di affari: secondo Bloomberg, il giro di affari totale dela famiglia Xi si aggira intorno al miliardo di dollari.

Anche se in Cina gli assetti societari delle industrie pubbliche sono protetti dalla censura del Partito, si può risalire ai veri detentori delle azioni tramite le società di comodo istituite in teoria per proteggerli. Gli interessi della famiglia Xi comprendono 376 milioni in azioni di aziende di vario tipo; il 18 % di una compagnia che commercia in "terre rare" e che fattura 1,73 miliardi; 20,2 milioni derivanti da una compagnia pubblica del settore tecnologico.

In ogni caso, la propaganda cinese ha reagito come al solito: la Grande Muraglia virtuale che la Cina ha eretto per proteggersi da contenuti "indesiderati" è entrata in azione e il potente firewall ha bloccato l'accesso al sito del Times, sia quello cinese che quello in lingua inglese, e eliminato una serie di post che commentavano l'accaduto su Sina Weibo (il Twitter cinese).

 

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