Il 20 giugno il rinnovo della metà dei seggi che è diventato un appuntamento cruciale per Ishiba dopo che nelle elezioni dello scorso ottobre il Partito Liberal Democratico non ha ottenuto la maggioranza assoluta nella Camera Bassa della Dieta. Cruciale per l'elettorato sarà il giudizio sulle risposte messe in campo di fronte all'impennata dei prezzi del cereale simbolo, che fin dagli anni Settanta è un tema politico di primaria importanza a Tokyo.
L'arcivescovo maggiore Thattil e il vicario Pamplany hanno deciso che nell'arcidiocesi di Ernakulam-Angamaly sarà sufficiente la celebrazione di almeno una liturgia eucaristica domenicale secondo il rito unificato deciso dal Sinodo, lasciando così la possibilità di affiancare altre celebrazioni con il rito precedente in difesa del quale vi erano state aspre contestazioni con una frattura che dura da anni. Anche i nuovi preti non saranno più obbligati a celebrare solo con il nuovo rito.
Le notizie di oggi: ancora una notte di combattimenti tra Israele e Iran mentre il ministro degli Esteri di Teheran incontra a Istanbul l'Organizzazione per la cooperazione islamica. Sulla diplomazia del Taekwondo i primi segnali di distensione tra Seoul e Pyongyang. Nelle Filippine a una svolta le indagini su 34 persone scomparse per un regolamento di conti sul racket dei combattimenti tra i galli. Putin approva il progetto di una Starlink russa.
La storia e il profilo del "nuovo monastero" nato in Polonia nel 1885 e insediatosi in Normandia nel 1950 dopo un lungo peregrinare, lo rendono oggi ancora più popolare tra i tanti russi all’estero, che intendono conservare la propria tradizione senza partecipare alle iniziative bellico-patriottiche di Kirill e degli altri gerarchi russi attuali.
Pubblicato il rapporto realizzato su mandato di Bergoglio da un gruppo di economisti guidato dal Premio Nobel Joseph Stiglitz. Un documento di 28 pagine che chiede non solo una nuova iniziativa globale per aiutare i Paesi poveri più indebitati, ma indica anche le regole per una finanza internazionale più giusta, che non continui a ricreare ciclicamente il problema attraverso meccanismi iniqui.
L’escalation tra Tel Aviv e Teheran mette alla prova la cosiddetta “autonomia strategica” dell’India, che ha forti interessi economici e geopolitici in entrambi i Paesi. Dal porto di Haifa controllato dal gruppo Adani al terminal iraniano di Chabahar, Delhi sta cercando di difendere i propri corridoi commerciali dalle interferenze cinesi e dalle crescenti tensioni regionali. Ma l’instabilità portata dalla guerra minaccia energia, export e infrastrutture digitali.