Pubblicato il rapporto realizzato su mandato di Bergoglio da un gruppo di economisti guidato dal Premio Nobel Joseph Stiglitz. Un documento di 28 pagine che chiede non solo una nuova iniziativa globale per aiutare i Paesi poveri più indebitati, ma indica anche le regole per una finanza internazionale più giusta, che non continui a ricreare ciclicamente il problema attraverso meccanismi iniqui.
L’escalation tra Tel Aviv e Teheran mette alla prova la cosiddetta “autonomia strategica” dell’India, che ha forti interessi economici e geopolitici in entrambi i Paesi. Dal porto di Haifa controllato dal gruppo Adani al terminal iraniano di Chabahar, Delhi sta cercando di difendere i propri corridoi commerciali dalle interferenze cinesi e dalle crescenti tensioni regionali. Ma l’instabilità portata dalla guerra minaccia energia, export e infrastrutture digitali.
Maryam Marof Arwin, fondatrice del Purple Saturdays Movement, denuncia su AsiaNews le condizioni spesso disumane dei profughi afghani in Iran, aggravate dai recenti bombardamenti israeliani nei quali si conta già almeno una vittima tra chi è fuggito da Kabul. Donne, bambini, dissidenti e attivisti rischiano la vita se rimpatriati, ma anche in esilio affrontano fame, precarietà e discriminazioni. “Serve una collaborazione tra difensori dei diritti umani e il rispetto del diritto umanitario”, dice l'attivista.
Lo ha sottolineato il presidente di Timor Est intervenendo alla Global Leadership & Dialogue Initiative a Kuala Lumpur. Il ricordo dell’immenso tributo pagato dal suo Paese e il cammino verso il pieno riconoscimento della comunità internazionale. Il prossimo ottobre l’ingresso ufficiale come undicesima nazione Asean.
In un messaggio per l'anniversario della fine della Seconda Guerra mondiale la Conferenza episcopale rinnova il suo appello alla messa al bando delle armi nucleari in tutto il mondo. Chiedendo perdono per aver cercato di "mostrarsi patriottica" nell'era imperiale, i vescovi cattolici criricano il cambio di rotta di oggi a Tokyo con le nuove unità missilistiche a Okinawa e Nansei: "Gli anziani ci dicono: ci stiamo preparando alla guerra".
In Medio oriente è diretto il 25% del totale delle esportazioni di tè. E il 60% delle rimesse private viene dagli 1,5 milioni di migranti che lavorano nella regione. Un calo del 5% degli ordini potrebbe costare fino a 75 milioni di dollari all’anno. L’attenzione puntata sullo Stretto di Hormuz per possibili blocchi da parte di Teheran.