Le restrizioni migratorie imposte dall'amministrazione Trump hanno avuto un impatto devastante sui cittadini del Myanmar, colpendo in modo sproporzionato rifugiati e studenti. Molti di loro, in attesa da anni nei campi profughi, vedono ora infrangersi i loro sogni di una vita migliore negli Stati Uniti, mentre le nuove politiche rischiano di creare un precedente pericoloso a livello globale.
Anche Mosca ha ricordato in questi giorni i 1700 anni del primo Concilio ecumenico che stese il testo della professione di fede. E pochi giorni dopo la telefonata tra Putin e papa Leone XIV è stata l'occasione per rilanciare anche il dialogo tra la Chiesa di Roma e quella ortodossa russa. Come nel IV secolo, dopo la fine delle persecuzioni, anche oggi la sfida per i vescovi d’Oriente e Occidente è mostrare agli imperatori una verità più grande di ogni pretesa di dominio
Alla viglia del loro Giubileo che si tiene a Pentecoste, papa Prevost ha incontrato in Vaticano i responsabili internazionali delle associazioni e dei gruppi di fedeli riconosciuti dalla Santa Sede. “Dio suscita i carismi, perché questi risveglino nei cuori il desiderio dell’incontro con Cristo". "Siate tra di voi lievito di unità, di comunione e di fraternità per il mondo lacerato dalla discordia".
Il governo locale ha intenzione di concedere solo alle popolazioni indigene licenze per "autodifesa". Una mossa che il chief minister Himanta Biswa Sarma, esponente del Bjp, giustifica con ragioni di sicurezza, ma che l'opposizione vede come un tentativo di armare selettivamente le comunità, esacerbando le tensioni etniche contro i musulmani bengalesi.
Alla vigilia della festa di Eid Al Adha, l’esercito israeliano ha sferrato una delle più imponenti ondate di attacchi. Il vano tentativo di Aoun di bloccare l’operazione militare e le nuove minacce del ministro israeliano della Difesa. Hezbollah usa la “diplomazia lenta” sul modello iraniano. Di contro vi è una certa impazienza in Israele per le politiche Usa nella regione.
Mentre il mondo musulmano celebra la festa, migliaia di lavoratori in Bangladesh aspettano pagamenti arretrati da aprile. Dopo Pechino, Dhaka è il secondo produttore al mondo: impiegati 4,4 milinoi di operai, 60% sono donne. Permangono le inadempienze dei dirigenti. La frustrazione dei sindacati: "Ogni anno stesso scenario. Come festeggiare con le proprie famiglie?".