28/07/2025, 13.31
INDIA
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'Suore prese di mira in India, l'arresto in Chhattisgarh non è un fatto isolato'

La denuncia della Conferenza episcopale indiana sulla vicenda delle due religiose di Agra arrestate con un'accusa palesemente falsa di "conversioni forzate". "Le religiose cristiane sono sempre più spesso seguite da disturbatori sociali, che le circondano nelle stazioni ferroviarie, istigano la folla e usano un linguaggio offensivo". Appello ai governi locali e al quello centrale di Delhi perché garantiscano la sicurezza. Rahul Gandhi: "È la giustizia di piazza del Bjp. Le due suore siamo liberate subito".

Delhi (AsiaNews) –La vicenda delle due suore di Agra fermate venerdì nello Stato del Chhattisgarh alla stazione ferroviaria di Durg con l’accusa di “conversioni forzate” mentre – con il consenso scritto dei genitori – stavano accompagnando alcune ragazze maggiorenni già cristiane al loro nuovo posto di lavoro, non è stato caso isolato. Lo sostiene in una nota la Conferenza dei vescovi cattolici dell’India (CBCI), che condannando “con fermezza il recente arresto e la presunta aggressione fisica”, la definiscono “parte di una preoccupante ondata di molestie, false accuse e casi fabbricati che prendono di mira le suore in tutto il Paese”.

I vescovi esprimono preoccupazione per il fatto che “le religiose cristiane sono sempre più seguite da disturbatori sociali, che le circondano nelle stazioni ferroviarie, istigano la folla e usano un linguaggio offensivo. Queste azioni - scrivono - rappresentano una minaccia grave non solo alla dignità e alla modestia di queste donne, ma anche alle loro vite”.

La Conferenza episcopale - definendo questi ripetuti episodi di molestie come una “grave violazione della Costituzione” - chiede ai governi locali degli Stati dell’India di “garantire la sicurezza di tutte le donne e di adottare misure tempestive per prevenire tali incidenti”. Inoltre, fa appello anche al governo centrale di Delhi, chiedendo un intervento urgente.

“Ribadendo il proprio impegno per la giustizia e la tutela dei diritti delle minoranze – conclude la nota - la Conferenza episcopale indiana esorta le autorità a prendere provvedimenti concreti per garantire i diritti e la dignità delle donne religiose e assicurarne la sicurezza. Si impegnata a continuare a monitorare attentamente la situazione e a intraprendere tutte le azioni necessarie per salvaguardare le comunità minoritarie in India”.

Intanto la vicenda delle due suore sta facendo discutere anche la politica indiana. Oggi è intervenuto in loro difesa anche Rahul Gandhi, il leader del Congress Party: “Questa non è giustizia, è il dominio della folla targato BJP-RSS (il partito e i movimenti della destra nazionalista indù ndr)”, ha scritto in un post sui social network. “Riflette un modello pericoloso: la persecuzione sistematica delle minoranze sotto questo regime”.

Gandhi ha inoltre ricordato che i membri del suo schieramento hanno protestato davanti al Parlamento di Delhi per quanto accaduto nel Chhattisgarh. “Non resteremo in silenzio. La libertà religiosa è un diritto costituzionale”, ha affermato, chiedendo il rilascio immediato delle suore arrestate e l’assunzione di responsabilità per l’ingiustizia commessa.

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