22/01/2020, 07.36
CINA
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Virus cinese: 9 morti e 440 infetti. Si tenta di isolare Wuhan

di Wang Zhicheng

Misure di quarantena obbligatorie per contenere le infezioni. Il consiglio municipale di Wuhan ha dato indicazionidi non lasciare la città se non in casi davvero necessari. Chiuse le chiese cattoliche di Wuhan, Hankow, Wuchang. Cancellate tutte le messe quotidiane e le messe per il Capodanno. Nuovi casi di infezione a Macao, negli Usa, a Taiwan. Le critiche al sistema sanitario cinese.

Pechino (AsiaNews) – Il virus originato nella città di Wuhan (Hubei) ha ucciso finora nove persone e infettato altre 440 in tutto il Paese. Lo ha affermato stamane il vice-direttore della Commissione nazionale per la salute Li Bin. Tutte le morti sono registrate nella provincia dell’Hubei e il governo sta mettendo in atto misure di quarantena per contenere le infezioni.

Il governo nazionale ha dato autorità alle istituzioni mediche di obbligare all’isolamento tutti i pazienti o persone venute in contatto con loro; ogni infezione deve essere notificata entro due ore. Il consiglio municipale di Wuhan ha dato indicazioni ai cittadini di non lasciare la città se non in casi davvero necessari, di indossare sempre una maschera, non stare in posti affollati, lavarsi spesso le mani, non sputare, non diffondere voci allarmistiche.

Il compito sembra quasi impossibile. Wuhan è una città con 11 milioni di persone e a partire dal 25 gennaio cominceranno le feste per il Nuovo anno lunare, in cui i cinesi si incontrano per salutarsi e mangiare insieme con familiari, amici, colleghi di lavoro.

Le chiese cattoliche di Wuhan, Hankow, Wuchang sono state chiuse temporaneamente. Sono state cancellate tutte le messe quotidiane e le messe per il Capodanno. I sacerdoti consigliano i fedeli di indossare sempre maschere di protezione e di pregare perché Wuhan possa rinascere dopo questa difficoltà.

Intanto, a causa di viaggiatori da e per Wuhan, il virus si è diffuso in diverse parti dell’Asia e del mondo. Stamane è stata registrata la prima infezione a Macao; ieri a Taiwan e negli Stati Uniti. Già colpiti la Thailandia, il Vietnam, il Giappone, la Corea del Sud, l’Australia, le Filippine. In Cina, oltre che nell’Hubei, vi sono casi di infezione a Pechino, Shanghai, Shenzhen (Guangdong). Oggi la Corea del Nord ha chiuso le frontiere a tutti i turisti cinesi.

Tutte le persone infette sono state a Wuhan. Il corona-virus – battezzato col nome 2019-nCoV – genera una malattia simile alla polmonite. Esso è stato generato da qualche animale (frutti di mare) ed è mutato fino a trasmettersi da uomo a uomo. Fra le persone infette vi sono 15 membri del personale medico che ha curato i primi malati. Uno di essi è in gravi condizioni.

Non mancano le critiche: esperti britannici e di Hong Kong affermano che le infezioni in Cina potrebbero essere almeno 1700 e non circa 400, come rivelato dalle autorità. In più, vi sono critiche sulla struttura piramidale che occorre seguire per confermare i casi di infezione: ogni caso deve essere infatti studiato e approvato dal Centro di prevenzione e controllo delle malattie a Pechino, ciò che ritarda le comunicazioni e le misure mediche. Esperti fanno notare anche che le infezioni al personale medico sono un segno dell'incuria con cui sono trattate queste malattie da parte degli stessi ospedali.

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