31/05/2007, 00.00
AFGHANISTAN
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A Kabul, donne in burqa marciano a favore della deputata sospesa

Dopo l’allontanamento dall’incarico di Malai Joya, critica verso i signori della guerra e i “criminali” seduti in Parlamento, continuano nel Paese le manifestazioni a suo sostegno. “Abbasso il fondamenatlismo” si legge sugli striscioni, mentre volantini avvertono: questa vicenda ha generato “rabbia in tutto l’Afghanistan”.

Kabul (AsiaNews/Agenzie) – Continuano le proteste di piazza in Afghanistan a favore di Malalai Joya, la deputata che dopo aver criticato i signori della guerra seduti in Parlamento, è stata sospesa dall’incarico. Ieri circa 300 persone, tra cui numerose donne in burqa, hanno manifestato per le strade della capitale, Kabul, gridando slogan come “Abbasso i fondamentalisti, abbasso i criminali in Parlamento”.

Lo scorso 25 maggio, invece, a Jalalabad erano 200 le afghane che protestavano in sostegno alla deputata. Il 21 maggio con un’ampia maggioranza della Camera, Malalai Joya, 29 anni, è stata sospesa per tutta la legislatura (fino al 2010, ndr). In un’intervista aveva “osato” dire che “una stalla è meglio del Parlamento, i cui membri sono criminali e nemici del popolo afgano, almeno in una stalla c'e' un asino che porta un carico e una mucca che produce il latte”.

Durante la marcia di ieri molte le voci che apprezzavano il coraggio della deputata nello sfidare signori della guerra ed ex mujahideen protagonisti della guerra civile tra il 1992 ed il 1996. “È l’unica che parla in modo chiaro contro queste persone, responsabili della morte di migliaia di afghani”, dice un vecchio contadino che viene dalla provincia meridionale di Kandahar.

Una dichiarazione distribuita dagli organizzatori della dimostrazione a Kabul avverte che “l’ingiusta azione del Parlamento ha generato rabbia in tutto il Paese”. Eletta nella provincia di Farah, Malalai aveva pronunciato un duro atto di accusa contro i “signori della guerra” già due anni fa; all’epoca quell’intervento scatenò nei suoi confronti pesanti minacce di morte e di stupro.

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