29/05/2004, 00.00
MALAYSIA
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Abusi e violenze verso le colf straniere

Circa 200 mila lavoratrici cercano protezione

Kuala Lumpur (AsiaNews) – Nirmala Bonet, 19 anni, dallo scorso lavorava come domestica in una famiglia di Kuala Lumpur: sperava di guadagnare abbastanza denaro per spedirlo ai suoi genitori, contadini in Indonesia. Ma in cinque mesi di abusi terribili in cambio del suo servizio la ragazza ha ricevuto più cicatrici e bruciature che denaro. La sua fuga all'ambasciata indonesiana la scorsa settimana ha reso di pubblico dominio le violenze da lei subite. Questo fatto potrebbe far scaturire nascere nuove leggi a favore delle 200 mila domestiche straniere.

Era la moglie del suo datore di lavoro, Yim Pek Ha, madre di quattro bambini, ad abusare di Nirmala: la picchiava, la bruciava con un ferro da stiro e la ustionava con acqua bollente. "Prima di picchiarmi, chiudeva tutte le porte e le finestre. Io gridavo ma nessuno mi sentiva e veniva ad aiutarmi" spiega Nirmala dall'ambasciata indonesiana di Kuala Lampur, dove ha trovato rifugio e cure mediche.

Molta gente si è commossa vedendo le foto di Nirmala con il volto ustionato e le parti superiori del corpo bruciate. Molte celebrità, politici e giornalisti sono andati a visitare Nirmala in ambasciata. Anonimi cittadini hanno donato 170 mila ringitt (circa 37 mila euro). Dall'estero continuano ad arrivare assegni per Nirmala, mentre dall'Europa, da Hong Kong, dal Giappone e da Brunei alcune persone hanno contattato l'ambasciata per fare donazioni di denaro.

Il governo malaysiano sta ora discutendo su come far applicare le nuove misure di protezione per le migliaia di domestiche straniere impiegate nel paese. Il ministro delle risorse umane Fong Chan Onn ha affermato che tra questi nuovi provvedimenti è prevista la formazione obbligatoria per i datori di lavoro sui diritti legali delle domestiche. I datori di lavoro - ha spiegato il ministro - dovranno anche certificare la loro sanità mentale. Inoltre "vogliamo istituire un meccanismo con cui le domestiche siano in contatto costante con le loro agenzie di lavoro, famiglie e amici in modo da poter riferire eventuali abusi" ha affermato il ministro, aggiungendo che le agenzie dovranno contattare le loro domestiche almeno una volta alla settimana per accertarsi della loro buone condizioni.

Jeffrey Foo, presidente dell'Associazione delle domestiche della Malaysia, ha sostenuto che il caso Bonet è "raro, sfortunato e deplorevole". A suo giudizio, il 99% delle domestiche lavorano in "condizioni sicure".

Attivisti dei diritti umani avvertono che le buone intenzioni del governo di proteggere le lavoratrici domestiche straniere potrebbero venir meno una volta che il clamore pubblico dell'abuso di Nirmala sarà finito. "Anche se saranno approvati effettivi inasprimenti alla legge proposta, essi potrebbero rivelarsi insufficienti: la maggior parte dei datori di lavoro delle domestiche sono famiglie ricche e potenti" affermano gli attivisti. "Il problema è sistematico e richiede un cambiamento più deciso nella legge, nelle procedure e un'applicazione severa e inflessibile delle norme" ha dichiarato Eric Paulsen, membro del Suara, un'organizzazione per la difesa dei diritti umani.

Yim Pek Ha, la donna che abusava di Nirmala, è stata arrestata e rischia fino a 20 anni di prigione per ognuno dei quattro capi d'accusa dei quali è incriminata. Il processo è fissato per il 26 luglio.

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