10/04/2019, 11.20
GIAPPONE
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Abusi sui minori: impegno ‘serio e trasparente’ della Chiesa giapponese

La Conferenza episcopale annuncia un’inchiesta in tutte le 16 diocesi del Paese. L’arcivescovo di Tokyo: “Dar prova della nostra serietà e rispondere alla richiesta del papa per una tolleranza zero”. Già nel 2003 i vescovi giapponesi hanno istituito la Divisione per la protezione dei diritti dei bambini e delle donne.

Tokyo (AsiaNews) – Far fronte ai casi di abuso sui minori è da tempo una priorità per la Chiesa del Giappone, che vuole render chiaro al pubblico il suo impegno “serio e trasparente”. Lo dichiara ad AsiaNews mons. Tarcisio Isao Kikuchi (foto), arcivescovo di Tokyo. Due giorni fa, la Conferenza episcopale giapponese (Cbcj) ha annunciato un’inchiesta su eventuali violenze commesse da membri del clero. Essa si svolgerà in tutte le 16 diocesi del Paese. L’arcivescovo di Nagasaki e presidente della Cbcj, mons. Joseph Mitsuaki Takami, ha comunicato il piano il 7 aprile scorso durante un incontro a Tokyo con uomini che affermano di essere vittime di abusi.

“La Conferenza episcopale – afferma mons. Kikuchi – è stata piuttosto seria nell’affrontare i casi di abusi sessuali, commessi da sacerdoti e religiosi su bambini e donne. Già nel 2002, la Cbcj ha rilasciato una dichiarazione ‘Sull’abuso sessuale dei minori’ e, nel 2003, ha istituito la Divisione per la protezione dei diritti dei bambini e delle donne. La Divisione accoglie con favore la consulenza dalle vittime e fornisce assistenza spirituale e psicologica attraverso una squadra di professionisti”.

Nel 2004, la Cbcj ha condotto un'indagine a livello nazionale sugli episodi di molestie sessuali nella Chiesa; i vescovi hanno pubblicato il Manuale per gestire casi del genere nel 2013. “Pertanto – prosegue l’arcivescovo di Tokyo –, occuparsi degli abusi è da tempo una priorità per la Cbcj. Siamo consapevoli che in Giappone vi sono diversi casi di violenze commesse da sacerdoti e religiosi, tra cui 5 che hanno coinvolto minori”.

Mons. Kikuchi conclude spiegando le ragioni che hanno spinto i vescovi giapponesi ad aprire un’inchiesta. “Purtroppo – afferma – in questi giorni il pubblico guarda alla Chiesa in modo abbastanza critico a causa dei così tanti casi emersi in tutto il mondo. Inoltre, ci siamo resi conto che proteggere e prendersi cura delle vittime non è sufficiente. Quindi volevamo dare prova della nostra serietà e allo stesso tempo rispondere con positività alla richiesta del Santo Padre per una tolleranza zero. La Cbcj è molto impegnata anche nella protezione della vita, dall'inizio alla fine. Se parliamo di tale protezione, allora dobbiamo metterla in pratica, non abusare di persone vulnerabili come i minori e le donne”.

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