05/04/2023, 08.48
ASIA TODAY
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Al-Aqsa, scontri in moschea tra polizia israeliana e musulmani

Le altre notizie del giorno: l'Onu parlerò con i talebani sul nuovo divieto alle donne. La Corte suprema del Pakistan ha ordinato elezioni in Punjab il 14 maggio. La giunta golpista nello Stato Chin sta usando una strategia militare degli anni '70. I lavoratori filippini chiedono un salario minimo. Il Giappone invierà aiuti anche a scopo militare. Aumentano i prezzi di gas e benzina in Kazakistan. Attivisti ceceni rivelano l'esistenza di una prigione segreta.

ISRAELE - PALESTINA

La polizia israeliana è entrata alla moschea di al-Aqsa alle prime ore dell'alba scontrandosi con alcuni musulmani che si erano barricati all'interno. Almeno 12 palestinesi sono rimasti feriti. Nella notte da Gaza sono stati lanciati almeno nove razzi e Israele ha risposto colpendo quelli che si ritiene siano siti di produzione di armi di Hamas. L'incidente avviene durante il mese di Ramadan e prima della Pasqua ebraica. Nel 2021 gli scontri alla moschea aveva dato avvio a 10 giorni di guerra.

AFGHANISTAN

La missione delle Nazioni unite in Afghanistan (Unama) ha annunciato che terrà colloqui con le autorità talebane per “fare chiarezza” sul nuovo divieto imposto da Kabul che impedisce alle donne di tutto il Paese di lavorare con l’Onu. Il personale femminile dell’organizzazione internazionale, fondamentale per raggiungere una parte della popolazione, era finora stato risparmiato dalle restrizioni imposte alle organizzazioni non governative nazionali e straniere.

PAKISTAN

La Corte suprema del Pakistan ha ordinato alla Commissione elettorale di tenere le elezioni nella provincia del Punjab il 14 maggio, annullando una precedente decisione secondo cui si sarebbero svolte a ottobre in concomitanza con le elezioni nazionali. L’ex primo ministro Imran Khan, che aveva guidato lo scioglimento dell’Assemblea provinciale guidata dal suo partito per ottenere elezioni anticipate, ha esultato per il verdetto.

MYANMAR

Secondo alcuni residenti dello Stato Chin la giunta golpista birmana sta mettendo in atto la strategia dei “quattro tagli”, già impiegata negli anni ’70 per impedire il rifornimento di cibo, fondi, informazioni e reclute. L’esercito ha interrotto le linee telefoniche nella municipalità di Matupi e bloccato l’accesso a una delle arterie principali della regione ostacolando il flusso di merci. Il regime ha imposto la legge marziale in quasi tutto lo Stato Chin per fiaccare la resistenza anti-golpe.

FILIPPINE

Nonostante una sorprendente crescita economica tra il 2021 e il 2022, i salari nelle Filippine sono rimasti invariati, mentre l’inflazione che era arrivata all’8,7% è scese il mese scorso al 7,6%. Ma i lavoratori stanno facendo pressioni sul governo affinché aumenti gli stipendi a livello nazionale per far fronte all’incremento dei prezzi dei beni di consumo. I salari minimi nelle Filippine variano a seconda della regione: il più alto è fissato a 570 pesos al giorno (9,60 euro) nell’area della capitale Manila e il più basso è di 341 pesos al giorno (5,70 euro) nella regione di Bangsamoro, nel sud del Paese.

GIAPPONE

Tokyo ha annunciato che offrirà aiuti finanziari alle nazioni amiche per potenziare i loro apparati di difesa, segnalando un inequivocabile allontanamento dalla politica che vietava i finanziamenti internazionali a scopo militare. Il governo ha annunciato che l’Overseas Security Assistance sarà un programma separato dall’Overseas Development Assistance che finora ha finanziato progetti di sviluppo in giro per il mondo. I primi Paesi che dovrebbero ricevere i fondi sono le Filippine e il Bangladesh.

RUSSIA

Gli attivisti umanitari del canale Telegram 1Adat della Cecenia hanno rivelato l’esistenza di una prigione segreta a Groznyj, tenuta dal capo degli agenti dell’Omon, Adam Khizriev, in cui vengono usati vari strumenti di tortura, come rivelato da alcuni arrestati, con interrogatori in ginocchio sui carboni, uso di scariche elettriche e pestaggi per ottenere confessioni.

KAZAKISTAN

Il ministero dell’energia del Kazakistan ha deciso di alzare i prezzi della benzina e del diesel, rispettivamente dell’11 e del 20%, come ha comunicato il ministro Bolat Akčulakov, per “ridurre la differenza con i Paesi confinanti e non trovarsi di fronte a un totale deficit di carburante, che metterebbe in pericolo la sicurezza energetica del Paese”.

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