08/07/2022, 10.40
GIAPPONE
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Abe dichiarato morto: ucciso l'uomo della scossa al Giappone post-Fukushima

di Guido Alberto Casanova

Media giapponesi annunciano la morte all'ospedale di Nara dopo l'agguato di stamattina. Premier più longevo della storia recente del Giappone, aveva lasciato la guida del governo per motivi di salute, ma continuava a giocare un ruolo di primo piano nel partito liberal democratico. Riforme economiche, nazionalismo e spinta al riarmo la sua impronta politica che ha profondamente polarizzato l'opinione pubblica. 

Tokyo (AsiaNews) - I media giapponesi hanno annunciato la morte Shinzo Abe, l’ex primo ministro giapponese portato in fin di vita questa mattina all'ospedale di Nara dopo essere stato colpito da un attentatore mentre teneva un comizio in questa provincia dove i conservatori sono di casa, per promuovere il proprio partito nella campagna elettorale attualmente in corso nel Paese.

Abe era il politico più influente del Giappone nell’ultimo decennio. Oltre ad essere stato il primo ministro più longevo nella storia del Paese - con un primo mandato tra il 2006 e il 2007 e un secondo mandato tra il 2012 e il 2020 - Abe è stato l’artefice della rinascita del Giappone post-Fukushima. Con le sue politiche economiche eterodosse (ribattezzate Abenomics), il suo focus sulle riforme della sicurezza, l’attivismo internazionale, Abe Shinzo ha provato a dare una scossa a un Paese sulla via dell’invecchiamento e in profonda crisi sociale. Ma allo stesso tempo durante la sua carriera da premier e anche in seguito, è stato uno dei politici che più hanno polarizzato l'opinione pubblica in Giappone.

Nonostante un problema di salute lo avesse obbligato a lasciare la guida del governo nel settembre 2020, Abe è rimasto attivo nella politica del partito. L’anno scorso durante le consultazioni per la selezione del nuovo primo ministro è stato uno degli artefici dell’ascesa dell’attuale premier Fumio Kishida. Da allora è stato il principale sostenitore, ma anche il principale rivale, di Kishida.

Nell’ultimo anno la politica giapponese è infatti stata caratterizzata da un sotterraneo scontro tra Abe e Kishida. Il sostegno dell’ex premier è fondamentale per qualsiasi governo giapponese, per via del fatto che il maggiore gruppo interno all’LDP - il partito liberaldemocratico che ha la maggioranza alla Camera bassa - fa riferimento proprio ad Abe. L’LDP, come partito di destra, ha infatti al proprio interno una nutrita corrente di nazionalisti e conservatori che vedono nell’ex premier la propria guida politica. Senza il loro appoggio Kishida, che per inclinazioni politiche personali è molto più moderato, non sarebbe mai riuscito a diventare premier.

Il ruolo di Abe nello scenario politico recente è stato quello di bandiera della riforma delle politiche di difesa e sicurezza del Paese. Gli obiettivi dichiarati sono fondamentalmente due: portare le spese militari al 2% e riformare la costituzione pacifista. Al momento la norma non scritta della politica giapponese è che il governo debba spendere non più dell’1% per la difesa, ma secondo Abe e i suoi sostenitori ciò non sarebbe sufficiente nello scenario di incertezza attuale: il raddoppio al 2%, oltre a consegnare nuove risorse alle forze armate, sarebbe anche idealmente un adeguamento ai parametri della Nato, con cui il Giappone sta rafforzando la partnership.

L’emendamento della Costituzione del 1947 invece riguarda l’articolo 9, quello secondo cui il Giappone rinuncia al diritto di belligeranza e al possesso di potenziale militare. A partire dagli anni ’50 il Paese tuttavia ha mantenuto quello che in tutto se non nel nome è un vero e proprio esercito con marina e aviazione, sotto il nome di “Forze di auto-difesa”. Negli anni sono circolate varie proposte su come emendare la costituzione, ma la versione più recente (nonché quella più facilmente accettabile dalla popolazione) adottata da Abe è quella che prevede semplicemente l’aggiunta di un paragrafo nel quale si riconosce espressamente l’esistenza legittima delle Forze di auto-difesa.

Il 41enne Tetsuya Yamagami - l'attentatore che ha colpito Abe questa mattina - era un ex membro della marina giapponese. Una circostanza che potrebbe suggerire un legame con queste vicende, anche se al momento non esistono ancora indicazioni certe sul suo movente. 

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