27/01/2006, 00.00
PALESTINA – MEDIO ORIENTE
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Attesa, incertezza e timori sulla stampa araba per la vittoria di Hamas

Il grande dubbio è legato ai rapporti con Israele, mentre si sottolinea l'attesa per un miglioramento delle condizioni di vita che ha spinto il voto dei palestinesi e ci si chiede l'effetto del risultato sulle prossime elezioni israeliane.

Beirut (AsiaNews) - "La vittoria mette Hamas di fronte a un dilemma". Il titolo del Lebanonwire sintetizza la domanda principale che oggi si pongono i giornali arabi, tutti d'accordo sul "cambiamento" che ora si produrrà in Palestina. Unanimi nel sottolineare le grandi aspettative dei palestinesi di un miglioramento delle loro condizioni di vita, sono divisi sulle prospettive internazionali, tra chi paventa la fine della speranza di pace e chi si dice convinto che, dopo aver partecipato alle elezioni, Hamas dovrà intraprendere un cammino di allontanamento dalla logica della lotta armata e della distruzione dello Stato di Israele. E ci si chiede anche il riflesso che la vittoria dei fondamentalisti palestinesi potrà avere sulle vicine elezioni israeliane.

"Non ce lo aspettavamo", scrive il Lebanonwire, che propone un'analisi del Guardian, per il quale "è un momento di mente fredda e pragmatismo, non di reazioni avventate". "Nei due anni trascorsi – aggiunge - l'America ha seguito l'idea che la democrazia è una risposta al terrorismo islamico. Ora il popolo palestinese si è espresso chiaramente e ha votato per i terroristi". "In poco più di un anno – prosegue - Arafat è morto, Sharon è in coma ed i capi degli attentatori suicidi che tanto hanno fatto per distruggere le speranze di pace, sono andati al potere". Il Medio oriente "entra in un territorio sconosciuto e pericoloso" e "il voto per i radicali islamici può rafforzare la destra nazional-religiosa, mentre Israele si avvia verso le elezioni di marzo. 

"Tutto si avvia a cambiare – è l'analisi che fa su Aljazeera Talal Awkal, da Gaza – siamo in un tempo nuovo. Ci prepariamo a ricostruire un regime, a ricostruire i rapporti nazionali e il nostro comportamento con il nostro popolo". Anche i vincitori delle elezioni, a suo avviso, "si rendono conto di dover cambiare". "Hamas dovrà prendere nei prossimi giorni alcune decisioni fondamentali sul suo programma politico ed anche come dare risposte per un reale cambiamento ad una popolazione disperata". "La gente di Gaza – secondo il Kuwait Times – è andata in massa a votare, nella speranza che le prime elezioni generali palestinesi in un decennio segnino la fine di una devastante combinazione di povertà e mancanza di lavoro".

Per il libanese L'Orient Le jour "un'onda islamica si è abbattuta sui territori palestinesi" ed è prevedibile un inasprimento dei rapporti tra i seguaci dei vincitori e quelli di Fatah. Sul piano internazionale, la vittoria di Hamas "sembra annullare ogni prospettiva di un rilancio prossimo del processo di pace". Analoghe le considerazioni del Daily Star, che parla di "un terremoto politico che potrebbe seppellire ogni speranza per ravvivare i colloqui di pace con Israele" e del Gulf Today, degli Emirati, per il quale "la vittoria di Hamas può rimescolare le politiche in Medio Oriente e mettere in pericolo il cammino di pace con Israele". "Israele e gli Stati Uniti – scrive invece The Saudi Gazette – debbono accettare la realtà, aprendo nuove opportunità per colloqui di pace in Medio Oriente".

Scontate le "felicitazioni" che sull'iraniana Irna esprime il portavoce del Ministero degli esteri. "I palestinesi – sostiene – hanno democraticamente scelto l'opzione della resistenza". La massiccia partecipazione al voto, a suo avviso, indica la ferma determinazione dei palestinesi a continuare la lotta di resistenza contro gli occupanti sionisti.

La preoccupazione con la quale i cristiani hanno accolto il successo di Hamas è espressa sul Lebanonwire da Bassem Khoury, gestore di un ristorante. "Se dicono che la legge statale ha la priorità sulle norme islamiche mi tranquillizzo, ma se proclamano la sharia, faccio le valigie".

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