18/12/2025, 16.57
THAILANDIA
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Bangkok lancia alleanza contro truffe online (nel mezzo della guerra con la Cambogia)

Una conferenza organizzata con l'ufficio Onu contro la droga e il crimine ha visto il varo di un'iniziativa per la cooperazione internazionale contro gli scam center. Adesione anche da Meta e Tik Tok. Intanto per la mediazione tra Thailandia e Cambogia si muove il ministro degli Esteri cinese Wang Yi.

Bangkok (AsiaNews) - Proprio mentre i cosiddetti “scam center” sono uno dei fronti del conflitto riesploso alla frontiera tra Thailandia e Cambogia, Bangkok ha lanciato oggi un’iniziativa chiamata “Partnerariato globale contro le truffe online”. L’annuncio è giunto al termine di una conferenza internazionale tenutasi ieri e oggi nella capitale thailandese in collaborazione con l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC). L’intesa – per il momento firmata da Thailandia, Bangladesh, Nepal, Perù ed Emirati Arabi Uniti – si propone di combattere le organizzazioni criminali con base in gran parte nel Sud-Est asiatico e che si stima sottraggano ogni anno miliardi di dollari alle vittime di tutto il mondo. Il testo parla di impegno politico, cooperazione tra le forze dell’ordine, protezione delle vittime, sensibilizzazione del pubblico e collaborazione transfrontaliera.

La conferenza ha ricevuto il supporto del settore privato, compresi i colossi di Internet Meta e TikTok. Meta, la società proprietaria di Facebook, Instagram e WhatsApp, ha anche presentato un rapporto sulle minacce che sottolinea il crescente utilizzo dell’intelligenza artificiale da parte delle reti di truffatori e i protocolli che l’azienda sta adottando nel tentativo di fermare le truffe sulle sue piattaforme social.

Secondo le stime dell’UNODC, nel 2023 le vittime di truffe hanno perso tra i 18 e i 37 miliardi di dollari. L’importanza delle partnership private nelle iniziative anti-truffa è stata sottolineata per tutta la durata della conferenza di due giorni nella capitale thailandese, alla quale hanno partecipato oltre 300 delegati provenienti da quasi 60 Paesi.
I recenti blitz nei centri di truffa in Myanmar, le questioni legate al rimpatrio delle vittime in Thailandia e la morte di uno studente sudcoreano costretto a lavorare in un centro di truffe in Cambogia hanno alimentato la richiesta di un’azione regionale. La Cambogia è nota come un hub di complessi dedicati alle truffe, un fatto questo che viene cavalcato da Bangkok nel conflitto in corso.

Anche oggi l’aviazione thailandese ha bombardato la città cambogiana di Poipet, un vivace polo di casinò molto frequentato da giocatori thailandesi. L’attacco ha danneggiato un magazzino e altre proprietà, lasciando due civili feriti. I combattimenti ripresi tra i due Paesi del Sud-Est asiatico il 7 dicembre scorso hanno già causato la morte di decine di persone da entrami i lati del confine, oltre ad aver costretto allo sfollamento più di 800.000 persone. Intanto sulla crisi si muove anche Pechino: Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha avuto oggi colloqui telefonici separati con il vice primo ministro e ministro degli Esteri cambogiano Prak Sokhonn e con il ministro degli Esteri thailandese Sihasak Phuangketkeow. Stanto a quando riferito dai media ufficiali cinesi, sia la parte cambogiana sia quella thailandese avrebbero informato Wang sugli ultimi sviluppi degli scontri di confine tra Cambogia e Thailandia ed espresso la loro disponibilità a ridurre le tensioni e ad attuare un cessate il fuoco.

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