03/09/2025, 11.41
COREA DEL SUD-CAMBOGIA
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Sempre più coreani tra gli schiavi dei centri per le truffe online in Cambogia

Secondo dati del governo di Seoul sono ben 252 i casi segnalati di rapimenti per queste attività gestite da gruppi criminali transnazionali. La testimonianza di una ragazza tratta in salvo: "Mi hanno ingannata, derubata e tenuta insieme ad altre persone identificate solo con un numero anziché il nome". In agosto un connazionale è stato trovato morto con segni di tortura. 

Seoul (AsiaNews/Agenzie) - Ci sono sempre di più anche cittadini sudcoreani tra le persone sequestrate per il lavoro nei centri internazionali per le truffe on line. Secondo dati del governo di Seoul riportati dai media locali, fino a luglio di quest'anno sono stati segnalati già 252 casi di sudcoreani rapiti e confinati in Cambogia, con un forte aumento rispetto agli anni precedenti.

L'emittente sudcoreana MBC ha diffuso la testimonianza di una donna di vent'anni, recentemente salvata, che ha dichiarato che almeno altri 13 sudcoreani rimangono rinchiusi negli edifici dove era stata tenuta prigioniera. Ha raccontato di essere stata attirata in Cambogia con una falsa offerta di lavoro che prometteva una retribuzione elevata, ma di essere stata rapita dopo aver preso un’auto segnalata da un cambogiano di lingua coreana che aveva incontrato all'aeroporto. La vittima ha raccontato di essere stata derubata di 18 milioni di won (ndr) dal suo conto bancario e di essere stata picchiata e torturata per diversi giorni al punto da non riuscire quasi più a camminare. Le persone tenute sotto sequestro venivano identificate solo con dei numeri e non era loro permesso rivelare i propri nomi.

Ad agosto, un uomo sudcoreano di cognome Park è stato trovato morto in Cambogia con segni di aggressione e tortura. Le autorità ritengono che sia morto dopo essere stato costretto a lavorare in un call center illegale. Si ritiene che queste organizzazioni criminali siano coinvolte in collusioni con le triadi cinesi e la complicità di funzionari cambogiani. Le autorità di Phnom Penh rivendicano di aver compiuto oltre 2100 arresti dallo scorso giugno; nel 30% dei casi si tratterebbe di cittadini cinesi. Ma secondo quanto denunciato recentemente da Amnesty International in un nuovo rapporto sul fenomeno degli scam center, sarebbero oltre 50 le organizzazioni criminali su larga scala presenti in Cambogia, con un aumento della violenza brutale e del traffico di esseri umani. 

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