13/02/2024, 10.27
THAILANDIA
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Bangkok: presto libero l’ex premier Thaksin Shinawatra

di Steve Suwannarat

Dietro il provvedimento vi sarebbero motivi di salute. Un beneficio concesso al 74enne ex leader, parte di un’amnistia che riguarda almeno 930 detenuti in cattive condizioni o ultrasettantenni. Nei giorni scorsi circolate voci di una possibile (nuova) accusa per lesa maestà, che egli ha subito respinto. 

Bangkok (AsiaNews) - L’ex primo ministro Thaksin Shinawatra potrebbe essere messo in libertà condizionata già nei prossimi giorni. La comunicazione odierna del ministro thai della Giustizia Tawee Sodsong era nell’aria, ma la sua ufficializzazione sembra aprire un nuovo capitolo non solo per il diretto interessato. Rientrato dall’esilio volontario lo scorso agosto in seguito a un accordo non dichiarato che ha riportato al governo il partito Pheu Thai che in lui ha sempre avuto un referente e guidato oggi dalla figlia Paetongtarn, incarcerato per una condanna a otto anni per corruzione e abuso di potere subito ridotta a un anno da un condono reale, Thaksin è stato presto trasferito in un ospedale militare dove si trova tuttora per cure e interventi fra misteri e illazioni.

Il beneficio concesso al 74enne ex premier, sollevato dall’incarico dal colpo di Stato del settembre 2006 e nel 2008 uscito dal Paese senza farvi più ritorno per 15 anni, rientra per quanto dichiarato, nell’amnistia concessa a 930 detenuti in cattive condizioni di salute o ultrasettantenni.

Non è chiaro se sarà sottoposto a misure cautelari, come ad esempio un bracciale elettronico, se vivrà con la famiglia e se gli sarà permesso di avere libertà di movimento e contatti. Molti pensano a un suo rientro alla politica attiva. Magari con un ruolo-ombra, ma al momento non vi son certezze sulle prospettive di una personalità fortemente divisiva, che ha influenzato pesantemente la politica thai dagli anni Novanta ad oggi.

Una personalità amata dalle fasce meno abbienti della popolazione, ma anche parte di un club di miliardari, un oligopolio che controlla il Paese in equilibrio con l’élite filo-monarchica e le forze armate. Settori, questi ultimi due, con cui Thaksin Shinawatra si è posto più volte in contrasto e così è stato durante il suo esilio per i partiti e i movimenti che a lui hanno continuato a ispirarsi.

Solo pochi giorni fa erano circolate voci su una possibile messa sotto accusa per lesa maestà, con riferimento a un suo presunto interesse a diventare il primo presidente del Paese che risalirebbe a una intervista rilasciata nel 2015 mentre era in viaggio in Corea del Sud. La Thailandia è una monarchia costituzionale, in cui tutto ciò che riguarda la casa regnante è tutelato da una legge severa con pene molto pesanti per chi esprima posizioni offensive o diffamatorie.

Accuse che Thaksin ha sempre respinto con forza.

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