16/01/2017, 11.53
BANGLADESH
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Bangladesh, condannati a morte 26 agenti della sicurezza per rapimento e omicidio

di Sumon Corraya

I condannati hanno rapito, torturato e ucciso sette uomini. Il mandante è Nur Hossain, un esponente dell’Awami League. Tra i colpevoli anche il genero di un ministro del governo Hasina. Nel Paese sono rari i processi nei confronti di membri della sicurezza. I familiari delle vittime sperano che la Corte suprema confermi il verdetto.

Dhaka (AsiaNews) – Un tribunale del Bangladesh ha condannato oggi a morte 26 agenti della sicurezza per aver sequestrato, torturato e ucciso sette oppositori politici. Tra i condannati vi è Tarek Sayeed, genero dell’attuale ministro per la gestione dei disastri del governo di Sheikh Hasina, e Nur Hossain, il politico dell’Awami League che aveva architettato il rapimento dei suoi rivali e corrotto gli agenti coinvolgendoli nel piano criminale. La sentenza è stata accolta con favore dagli attivisti, che lamentano un diffuso clima di impunità nel Paese nei confronti delle forze di sicurezza, protagoniste spesso di uccisioni illegali.

Il giudice Syed Enayet Hossain, del tribunale distrettuale di Narayanganj, ha ritenuto colpevoli 35 persone in tutto. Di questi, 26 sono stati condannati alla pena capitale per impiccagione e gli altri a pene detentive che vanno dai sette ai 17 anni di carcere. Alla lettura della sentenza, in aula erano presenti 23 imputati, mentre i restanti 12 sono latitanti.

Si tratta di uno dei casi giudiziari più controversi degli ultimi anni. Il 27 aprile 2014 Nazrul Islam, consigliere della città di Narayanganj, e quattro suoi collaboratori sono stati sequestrati nei pressi dello stadio di cricket. Oltre ai cinque uomini, i malviventi hanno rapito con la forza anche l’avvocato Chandan Kumar Sarkar e il suo autista, colpevoli di aver filmato il sequestro. Alcuni giorni dopo i corpi dei sette rapiti sono stati ritrovati riversi nel fiume Shitalakshya, poco distante dalla città. I loro resti presentavano segni di bruciature e di altre torture.

All’epoca dei fatti, Tarek Sayeed era il comandante del Rapid Action Battalion (Rab), una delle maggiori agenzie per la sicurezza del Bangladesh. Nur Hossain, il mandante degli omicidi, aveva tentato la fuga in India, ma è stato arrestato a Calcutta ed estradato.

Le famiglie delle vittime esprimono soddisfazione per la sentenza. Selina Islam Beauty, moglie del consigliere Nazrul, ha dichiarato: “Vogliamo che il verdetto sia applicato il più presto possibile e speriamo che la sentenza venga confermata anche dalla Corte suprema”. Sushmita Sarkar, figlia dell’avvocato ucciso, conferma: “Vogliamo una rapida esecuzione della sentenza”.

Da parte sua l’avvocato Shakhawat Hossain, che rappresenta la famiglia di Chandan Kumar Sarkar, ha detto: “Siamo soddisfatti. Abbiamo ottenuto giustizia, anche se avremmo preferito la condanna a morte di tutti i 35 imputati”. 

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