18/02/2016, 12.53
IRAQ
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Bassora, scomparso materiale radioattivo: può servire alla fabbricazione della bomba sporca

Indagine a tutto campo delle autorità irakene per scoprire la sorte di un componente “altamente pericoloso”. Il materiale trafugato da un deposito di stoccaggio nel sud del Paese. Il timore è che possa essere finito nelle mani dello Stato islamico o di altri gruppi jihadisti. No comment da Baghdad, in gioco la “sicurezza nazionale”.

Baghdad (AsiaNews) - Le autorità irakene hanno lanciato una indagine a tutto campo per scoprire la sorte di materiale radioattivo “altamente pericoloso”, rubato nel novembre dello scorso anno da un deposito specializzato di stoccaggio nei pressi di Bassora, nel sud del Paese. Il timore è che possa essere finito nelle mani di gruppi estremisti e combattenti, fra cui lo stesso Stato islamico (SI), i quali potrebbero utilizzarlo per realizzare una cosiddetta bomba “sporca”, in grado di disperdere frammenti contaminati al momento della detonazione.

Nel novembre scorso Baghdad ha comunicato ai vertici Aiea (Agenzia internazionale per l'energia atomica) la scomparsa del materiale, senza peraltro fare richiesta formale di aiuto per ritrovarlo. Al centro della controversia alcune capsule (per un totale di 10 grammi) di Iridium-192, isotopo radioattivo usato anche per la cura dei tumori nella radioterapia. 

Come racconta l’agenzia Reuters, il materiale era conservato in una custodia protettiva grande quanto un computer portatile. Essa era conservata in un impianto nella zona di Rafidhia, nell’area di Bassora, ed era di proprietà dell’industria petrolifera statunitense Weatherford. 

Al momento i vertici del governo irakeno non commentano la vicenda, adducendo ragioni di “sicurezza nazionale”. Il Dipartimento di Stato Usa sembra escludere che il materiale radioattivo sia finito nelle mani dello SI o di altri gruppi militanti, ma la preoccupazione (e l’allerta) resta elevato. 

La società statunitense declina ogni responsabilità per il furto, sottolineando che non è di sua competenza la vigilanza dei depositi di stoccaggio. In realtà il materiale è di proprietà della compagnia turca SGS Turkey, la quale si è trincerata dietro un riserbo assoluto. 

Per l’Aiea si tratta di elementi classificati come sorgente radioattiva di Categoria 2; ciò implica che, se non vengono gestiti in modo corretto, possono causare danni permanenti o anche fatali a seconda del periodo di esposizione ai raggi. 

In passato grandi quantitativi di Ir-192 sono spariti da depositi negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e altre nazioni, innalzando l’allarme per il rischio di possibili bombe sporche. Fonti anonime della sicurezza in Iraq non escludono, per come è avvenuto il furto, che il materiale possa essere finito “nelle mani di Daesh” [acronimo arabo per lo Stato islamico]. 

Per risolvere la crisi, il ministero irakeno dell’Ambiente dai giorni seguenti il furto ha stanziato squadre anti-radiazione e di controllo in molte zone del Paese. Le ispezioni sono attive giorno e notte; monitorati anche gli ospedali e le strutture mediche, per possibili casi di ustioni causate da materiale radioattivo. 

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