05/08/2013, 00.00
FILIPPINE
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Card. Tagle: I laici siano messaggeri attivi della Nuova Evangelizzazione

L'arcivescovo di Manile apre l’anno catechistico nella capitale con un appello ai laici, primi testimoni del Vangelo in famiglia, al lavoro, nella società. Ai sacerdoti il compito di educarli alla missione. Un appello ai politici, che più di ogni altro devono “portare gli insegnamenti di Cristo nel loro mondo”.

Manila (AsiaNews) - I laici "siano messaggeri attivi della Nuova Evangelizzazione, vivendo la propria fede in prima persona e testimoniandola agli altri, in particolare all'interno della comunità, al lavoro e in famiglia". È quanto ha sottolineato il card Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila, sottolineando che "non è necessario essere ordinati" per proclamare il Vangelo; anzi, lo stato laicale è una condizione privilegiata e ricopre un "ruolo vitale". Ai preti e agli altri ordinati spetta il dovere di "riconoscere i doni presenti all'interno della comunità", che devono poi essere "nutriti e sviluppati" perché laici e sacerdoti "siano una cosa sola nella comunione e nella salvezza".

Nel suo intervento pubblico nel contesto del Magpas, per l'apertura dell'Anno catechistico nell'arcidiocesi di Manila, il cardinale ha spiegato che "il piano di Dio" non prevede che "il peso della missione della Chiesa" debba ricadere "totalmente sulle spalle dei sacerdoti". Anzi sono proprio i laici, ha aggiunto, "ad avere la responsabilità" di condividere e completare questo compito.

Nel discorso pronunciato all'Auditorium Cardinal Sin della Paco Catholic School di Manila, il porporato ha ripreso gli insegnamenti del Concilio Vaticano II; i preti devono "valorizzare la dignità dei laici e affidare loro un incarico adeguato" perché possano contribuire "al ministero della Chiesa". Perché Cristo "li ha chiamati alla condizione di laicato" ed essi "hanno risposto al Suo invito".

I laici sono presenti in qualsiasi strato della società e hanno maggiore possibilità di penetrazione nei vari contesti della vita quotidiana, molti più di sacerdoti e religiosi. "La famiglia, il lavoro, gli affari, scienza, tecnologia, cultura e media sono settori primari nella vita dei laici". La loro missione, ha aggiunto il porporato, è proprio quella di "riportare la fede in questi posti". E per far questo non basta solo andare a messa una volta a settimana, ma è necessario diventare dei "veri testimoni di Cristo e trasformare il posto di lavoro in Regno di Dio".

Il cardinale filippino rivolge infine un appello accorato ai politici, che più di altri devono saper "portare gli insegnamenti di Cristi nel loro mondo". Solo così, spiega, sarà possibile migliorare la classe politica e il sistema nazionale da "arena macchiata da corruzione e opportunismo". Se voi politici "siete seri circa la vostra fede cristiana, portate Cristo e la sua parola perché solo voi e nessun altro potrà ripulire quel mondo". E in quest'Anno della Fede, conclude il porporato "la speranza è che sempre più laici diventino veri testimoni della Parola di Dio".

 

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