04/06/2025, 12.02
PAPUA NUOVA GUINEA
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Caritas PNG: una nuova legge sulla deforestazione contro illegalità e traffici

di Giorgio Licini *

Un rapporto elaborato da ACT NOW e da Jubilee Australia riporta all’attenzione il tema del disboscamento. Nel mirino le questioni sulla applicazione e attuazione delle licenze di taglio, sfruttate per fini diversi. Serve garantire un migliore controllo dell’industria del legname e trainare occupazione e reddito locali.

Port Moresby (AsiaNews) - Il disboscamento in Papua Nuova Guinea (Png) è di nuovo sotto i riflettori dopo la pubblicazione di un nuovo rapporto a maggio dell’organizzazione di difesa della comunità ACT NOW e del Centro di Ricerca Jubilee Australia. Lo studio pur riassumendo i dati e gli studi del passato già disponibili al pubblico, si concentra in particolare sulle questioni relative all’applicazione e alla corretta attuazione delle licenze di taglio e le attività di deforestazione.

Esistono tre tipi di concessioni in materia di deforestazione in PNG, ai sensi della Legge sulle foreste del 1991. Gli Accordi di Gestione forestale consentono il taglio di legname selezionato in un’area definita in cui si intende preservare le condizioni generali della foresta pluviale. Le Autorità di disboscamento (Fca), invece, sono concessioni fornite in vista di attività agricole e altri cambiamenti di uso del suolo per sostituire totalmente la foresta pluviale originale. Infine, le Autorità per il legname consentono una raccolta limitata di tronchi per la lavorazione locale e domestica. Il rapporto di Act Now e Jubilee Australia si concentra sulle concessioni delle Autorità per il disboscamento, che costituiscono il 38% dell’esportazione totale di tronchi della PNG.

Una moratoria sulla interruzione dell’emissione di nuove Fca e una revisione di quelle esistenti erano state richieste fin dal 2011 da diversi organismi di vigilanza forestale e ambientale. Alla fine è stata emessa nel gennaio 2023 dall’Autorità forestale della Papua Nuova Guinea, anche se non è stato ancora rilasciato alcun rapporto di audit. Al riguardo, si sostiene che si verifichino irregolarità sia nella applicazione che nell’attuazione delle concessioni in materia di Fca. In fase di richiesta, ciò che viene messo in dubbio è la prova sufficiente dei piani agricoli che si prevede di sviluppare e la capacità delle aziende di attuarli. L’area prevista per il disboscamento è spesso più grande del progetto agricolo previsto. Il consenso della comunità locale, un requisito legale, non viene sempre ricercato in modo adeguato; e le controversie, le divisioni, le tensioni e la corruzione dei proprietari terrieri e delle loro associazioni sono molto diffuse.

Quando si arriva alla fase di attuazione delle concessioni di taglio, Act Now e Jubilee Australia sostengono che le Autorità di disboscamento vengono effettivamente applicate come “Accordi di gestione forestale”, laddove in realtà si pratica il taglio selettivo più che il disboscamento completo. In questo modo si rivela una mancanza di interesse e nessun piano reale per i futuri progetti agricoli. Si tratta semplicemente di un disboscamento su larga scala, che contraddice la natura degli FCA e che potrebbe qualificare l’attività stessa come illegale.

Il controllo governativo sull’industria del taglio del legname in Papua Nuova Guinea è debole (a causa della carenza di risorse finanziarie e umane per l’applicazione delle norme) o complice. Act Now e Jubilee Australia raccomandano iniziative drastiche per ristabilire il controllo del settore, iniziando con la sospensione di tutte le esportazioni di legname dalle Fca fino a quando la legalità delle loro richieste e le loro azioni non saranno valutate in modo indipendente e pubblico. Inoltre, non dovrebbero essere rilasciate nuove licenze prima che tutti i progetti Fca esistenti siano stati controllati e i risultati pubblicati.

Le forze dell’ordine devono poi verificare eventuali violazioni delle leggi penali e le banche commerciali devono identificare i clienti collegati alle Fca e condurre un controllo approfondito su riciclaggio di denaro e politiche di responsabilità sociale. Gli acquirenti di legname all’estero devono anche assicurarsi che tutti i tronchi provenienti dalla PNG siano verificati in modo indipendente, come raccolti legalmente da una fonte approvata e gestita in modo sostenibile.

Poiché ora i Paesi tendono in genere a verificare la regolarità dei tronchi importati, è necessario controllare che non solo sia sempre presente una licenza e un permesso di esportazione adeguati, ma che la legalità del processo sia valutata e garantita in tutte le fasi. Il 90% dei tronchi della PNG viene esportato in Cina, dove viene lavorato per il mercato locale o nuovamente esportato come prodotto finito. In questo senso Pechino riveste una grande responsabilità sulle azioni dell’industria forestale della PNG e sulle sue pratiche di applicazione e attuazione.

In sintesi, citando il rapporto di Act Now e Jubilee Australia (The FCA Logging Scandal, maggio 2025, pag. 8): “Le foreste della Papua Nuova Guinea sono importanti a livello globale. L’isola di Nuova Guinea ospita la terza foresta pluviale contigua più grande del mondo ed è l'isola con la maggiore diversità botanica. Le foreste della PNG sono un importante serbatoio di carbonio e una parte essenziale dei piani globali per ridurre il riscaldamento globale. Inoltre, sostengono la vita, i mezzi di sussistenza e le tradizioni culturali di milioni di persone delle zone rurali. Come molti altri Paesi del Pacifico, la popolazione della PNG è in maggioranza indigena, con il 95% della terra sottoposta a proprietà tradizionale e i diritti fondiari consuetudinari sono riconosciuti nel quadro giuridico della PNG. Sempre più spesso viene riconosciuta a livello mondiale il grado di sofisticatezza delle conoscenze ecologiche tradizionali della PNG. Tuttavia, per decenni, il settore forestale della PNG è balzato agli onori delle cronache nazionali e internazionali per una serie di scandali legati al disboscamento. Oggi la PNG è il più grande esportatore di tronchi tropicali al mondo. I tronchi raccolti in base ad un unico tipo di permesso - Forest Clearing Authority, Fca - rappresentano un terzo delle esportazioni totali di tronchi della PNG. Questo dato è particolarmente allarmante, in quanto lo scopo principale di una FCA non è quello di consentire il disboscamento su larga scala o a lungo termine, ma di sostenere l’agricoltura e altri cambiamenti nell’uso del suolo, consentendo qualsiasi disboscamento necessario”.

Il bisogno di indagare nuovamente sulle pratiche di disboscamento in Papua Nuova Guinea appare urgente ed evidente. “In un altro preoccupante sviluppo, nel gennaio 2024, il monitoraggio indipendente dei volumi di esportazione dei tronchi e delle dichiarazioni di specie da parte della società di sorveglianza internazionale SGS (Society General Surveillance) è stato sospeso a causa del mancato pagamento delle fatture inevase da parte della PNGFA. Questo nonostante il programma generasse un gettito fiscale aggiuntivo stimato in 35 milioni di kune all’anno, a fronte di un costo di 7,3 milioni di kune. La sospensione del monitoraggio delle esportazioni di tronchi significa che non ci sono dati affidabili per il 2024 sui volumi di tronchi esportati dalla PNG o sulla produzione delle singole aree di concessione” (The FCA Logging Scandal, maggio 2025, p.12).

Il fatto che la questione sia stata portata all’attenzione della Commissione parlamentare speciale per la Riforma del settore pubblico e l’erogazione dei servizi, presieduta dal governatore di Oro Garry Juffa, che si è riunita il 29 maggio scorso, è rassicurante nella misura in cui le agenzie governative pertinenti vengono sollecitate a rispettare doveri e responsabilità. Ciò richiederà tempo e capitali di investimento, che probabilmente arriveranno ancora dall’esterno del Paese, ma garantirebbero un migliore controllo dell’industria del legname e fornirebbero occupazione e reddito locali.

* missionario del Pime, responsabile advocacy di Caritas Papua Nuova Guinea

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