10/11/2025, 12.12
INDIA
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Chhattisgarh, un'altra sepoltura negata a convertito al cristianesimo

di Nirmala Carvalho

La famiglia di Manish Nishad, 50 anni, ha trasportato il corpo per tre giorni da un villaggio all'altro. Gli abitanti hanno impedito con la forza la tumulazione in terreno privato accusandolo di aver abbadonato la religione originaria. È l'ultimo caso di una serie nelle zone tribali. International Christian Concern: "Kanker focolaio di fanatismo".

Raipur (AsiaNews) - Gli abitanti del distretto di Kanker, nel Chhattisgarh, hanno impedito la sepoltura di Manish Nishad, 50enne convertito al cristianesimo. La sua famiglia ha trasportato il corpo da un villaggio all’altro per tre giorni, senza poter celebrare i riti funebri a causa dell’opposizione di cittadini e cittadine. “La famiglia finalmente ha seppellito il corpo domenica, nel cimitero di Sankra, lontano dal villaggio di Jewartala”, ha detto il capo della polizia del distretto di Balod, Yogesh Patel.

Nishad era morto il 4 novembre, durante alcune cure a Raipur. Quando la sua famiglia ha portato il corpo a casa per seppellirlo sul proprio terreno privato, gli abitanti del villaggio si sono opposti, sostenendo che chi aveva abbandonato la fede tradizionale non poteva essere sepolto all’interno dei confini del villaggio. Secondo alcuni testimoni, gli abitanti hanno impedito con la forza l’ingresso del corpo nel villaggio e hanno posto come condizione che i riti consentiti fossero quelli tradizionali del luogo.

La polizia è intervenuta, ma non ha sopito le tensioni. La comunità cristiana ha quindi circondato la stazione di polizia di Kodekurse, chiedendo il diritto di seppellire il corpo. La polizia ha quindi trasferito la salma all’obitorio dell’ospedale di Kodekurse. Poi, venerdì 7 novembre, la famiglia, scortata da una squadra di polizia, ha trasportato il corpo a Charama, sperando in una sepoltura pacifica. Ma i membri di un’organizzazione indù hanno fermato il veicolo, dicendo che avrebbero bloccato il funerale. Con l’aumentare della pressione, il corpo è stato portato a Raipur, dove rimane ancora insepolto a tre giorni dalla morte di Nishad.

Devendra Tekam, membro del Panchayat distrettuale, ha giustificato la posizione degli abitanti del villaggio: “Kodekurse segue le usanze tradizionali. La comunità ha un proprio sistema di sepoltura. Se il corpo deve essere sepolto, deve seguire la tradizione del villaggio; altrimenti, deve essere portato fuori dal villaggio”. Raghunandan Goswami, uno degli abitanti, ha aggiunto: “L’uomo ha abbandonato la sua religione originaria. Abbiamo detto all'amministrazione che, a meno che non tornino alla vecchia fede, non permetteremo la sepoltura qui. Questa è un’area soggetta ai poteri speciali dei governatori locali”.

Il caso riecheggia diversi episodi precedenti verificatisi nelle zone tribali del Chhattisgarh. Lo scorso luglio, nel villaggio di Jamgaon, distretto di Kanker, sono scoppiati violenti scontri quando la popolazione locale ha protestato contro la sepoltura di un altro cristiano. La folla aveva anche vandalizzato chiese e attaccato abitazioni. All’inizio del 2025, un caso riguardante la sepoltura di un pastore, era arrivato fino alla Corte Suprema. A gennaio, il padre di Ramesh Baghel, pastore di Bastar, aveva visto la sua disputa sulla cremazione arrivare fino alla più alta corte indiana. Baghel voleva seppellire suo padre vicino alle tombe ancestrali nel villaggio, ma gli abitanti si opposero. Il 7 gennaio, la Corte Suprema ordinò infine la sepoltura a 35 km di distanza.

Su quest’ultimo caso i due giudici erano divisi: uno era favorevole alla sepoltura nel villaggio ancestrale, l’altro sosteneva che le ultime esequie dovessero avvenire in un cimitero designato. Il villaggio era composto da diverse comunità tribali: Kalhar, Raut, Kumhar, Maria, Bhatra, Halba e Dhurva, insieme ai Dalit della casta Mahara. I funzionari del Panchayat hanno sostenuto che la questione non era solo religiosa, ma di identità tribale e diritti di riserva.

Citando il Quinto Allegato (quadro normativo per l’amministrazione delle aree e delle tribù protette) e la legge PESA, hanno sostenuto che i corpi possono essere sepolti solo in aree comunitarie designate. Nel febbraio 2024, l’assemblea locale  gram sabha ha approvato una risoluzione in cui si dichiara che chiunque abbandoni la religione tradizionale perderà il diritto di essere sepolto nel cimitero del villaggio. Molti abitanti considerano le usanze funerarie cristiane una sfida alle loro pratiche tribali ortodosse, causa di divisione tra fede e tradizione.

Secondo il gruppo International Christian Concern (ICC), domenica 5 ottobre circa 400 persone provenienti da 22 villaggi del distretto di Kanker, nello Stato del Chhattisgarh, si erano riunite per discutere “del crescente numero di conversioni al cristianesimo nella loro zona, che sta influenzando la loro identità culturale, i loro costumi e le loro tradizioni”, aggiunge ICC. “Al termine dell'incontro, hanno deciso di opporsi alle pratiche funerarie cristiane. Negli ultimi mesi, Kanker è diventato il focolaio del fanatismo indù, con diversi villaggi tribali che hanno adottato metodi violenti o non violenti per impedire ai cristiani di praticare la loro libertà religiosa garantita dalla Costituzione indiana”.

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