02/12/2020, 13.18
FILIPPINE
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Chiese filippine domandano chiarimenti sull’arresto di un consulente per la pace

Ci si interroga sulla vicenda di Alfredo Mapano, ex consulente per i discorsi di pace del National Democratic Front of the Philippines (NDFP), mentre era al lavoro in una società governativa nella provincia orientale di Misamis.

Cagayan de Oro City (AsiaNews/Agenzie) - Un gruppo di dirigenti delle chiese cristiane impegnate per la pace sta mettendo in dubbio i motivi per l'arresto di Alfredo Mapano, ex consulente per i discorsi di pace del National Democratic Front of the Philippines (NDFP), (a sinistra nella foto, insieme con mons. Ledesma) mentre era al lavoro in una società governativa nella provincia orientale di Misamis.

"Il programma governativo di riconciliazione nazionale e reintegrazione dei ribelli è tutto per lo spettacolo?", ha chiesto la Philippine Ecumenical Peace Platform (PEPP) secondo la quale il caso di Mapano mette in dubbio la sincerità della richiesta del governo ai ribelli di deporre le armi e tornare all'ovile della legge.

La dichiarazione è stata firmata dai rappresentanti del PEPP, l'arcivescovo emerito Antonio Ledesma dell'arcidiocesi di Cagayan de Oro, il vescovo Felixberto Calang della Iglesia Filipina Independiente (IFI) di Cagayan de Oro e il vescovo Ligaya San Francisco della Chiesa Unita di Cristo nelle Filippine (UCCP ) Mindanao nordoccidentale.

Mapano, che aveva lavorato nell'autorità industriale di Phividec a Tagoloan, Misamis Oriental, è stato arrestato nella città di Bayugan, provincia di Agusan del Sur lo scorso 27 novembre per un caso di rapina. Mapano aveva scontato sette anni nella prigione provinciale di Misamis Oriental fino al 2016, quando è stato rilasciato su cauzione per servire come consulente nei colloqui di pace tra il governo e l'NDFP.

Nella Phividec, Mapano ha lavorato prima come responsabile sociale aziendale con il compito di trattare con i coloni informali all'interno della zona industriale di 3.000 ettari che ospita grandi aziende, centrali elettriche e porti internazionali. Dopodiché è diventato agente di sicurezza.

Il PEPP ha detto che "mentre conduceva una vita normale con la sua famiglia", Mapano ha anche trascorso del tempo come "partner attivo nel programma governativo per la riconciliazione nazionale" e ha parlato in diversi forum sulla pace. In diverse occasioni, Mapano ha facilitato l'assimilazione degli ex ribelli nella società e ha aiutato coloro che erano minacciati.

I vescovi hanno aggiunto che all'epoca del presunto crimine commesso da Mapano nelle province di Agusan del Sur e Bukidnon nel 2017 e nel 2019, stava già lavorando a Phividec. "È sbalorditivo pensare che potrebbe trovarsi in questi luoghi lontani mentre lavorava in un ufficio governativo", rileva la dichiarazione. "Vediamo con allarme e preoccupazione che Alfredo Mapano, un ex negoziatore di pace e ora un ribelle rimpatriato, impiegato governativo e partner attivo del programma governativo, è diventato una vittima della vana promessa del governo". "Invece del promesso 'ritorno pacifico all'ovile', è ancora una volta sottoposto a persecuzione politica con queste ultime accuse inventate contro di lui".

"Esortiamo il governo a rispettare la sua promessa di accettare i nostri fratelli e sorelle ribelli che hanno deciso di tornare all'ovile della legge e offrire loro la possibilità di condurre una vita pacifica e di contribuire alla costruzione della pace", ha detto il gruppo. La pace non può essere raggiunta quando anche coloro che hanno rinunciato alla violenza e hanno scelto di lavorare per la pace sono ancora perseguitati politicamente, hanno aggiunto i vescovi.

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