18/10/2011, 00.00
CINA
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Cina, la crescita economica rallenta ancora

Nel terzo trimestre i dati sul Pil si assestano sul 9,1%, in calo rispetto alle previsioni di mercati e governo cinese. E Pechino decide di investire molto meno in valuta estera. Aumenta l’inflazione.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - La crescita economica della Cina è rallentata ancora nel terzo trimestre dell’anno scendendo al 9,1%: si tratta del suo ritmo più basso dall’inizio del 2009, un ulteriore calo rispetto alle previsioni che la volevano al 9,3%. Ma questo dato, sottolineano alcuni analisti, non dovrebbe necessariamente indurre la Banca centrale del popolo ad allentare la politica monetaria, in quanto “i fondamentali dello stimolo all’economia restano solidi”. Nel frattempo, però, la Cina ha deciso di spendere sempre meno in valuta straniera: 247,3 miliardi di yuan nello scorso mese, il 34% in meno rispetto ad agosto.

Il Prodotto interno lordo del dragone è aumentato del 9,1% nel periodo compreso tra il terzo trimestre del 2010, contro una crescita del 9,5% nel secondo: una lieve flessione che, secondo l’Ufficio nazionale di statistica cinese, “è principalmente imputabile a un rallentamento della crescita delle esportazioni”. I mercati finanziari avevano previsto un aumento del Pil del 9,2%.

Stephen Green, economista di Standard Chartered a Hong Kong, commenta: “Il declino della crescita del Pil ha sorpreso i mercati. C’è un evidente decelerazione nel terzo trimestre. Ma non ci sarà alcun cambiamento nella politica. Ci saranno alcuni segnali di allentamento a breve termine, ma nessun cambiamento della politica macroeconomica”.

Le Borse di Hong Kong, Australia e Giappone, così come i prezzi del petrolio, hanno reagito all’annuncio del terzo trimestre consecutivo di recessione economica della Cina con una tendenza al ribasso. Tuttavia, gli investimenti in immobili - il principale motore della crescita cinese - hanno registrato una crescita annuale del 24,9%, leggermente superiore al 24,8% previsto. Anche la produzione industriale è aumentata: un incremento del 13,8% tra settembre 2010 e settembre 2011.

La crisi del debito che colpisce l’area dell’euro, il primo partner commerciale della Cina, potrebbe tuttavia influenzare la seconda economia mondiale. Secondo i dati diffusi la settimana scorsa, la crescita annuale delle esportazioni cinesi verso l’Europa è scesa di oltre la metà nel mese di agosto. In generale, il tasso di crescita delle esportazioni cinesi è al suo minimo da sette mesi. Il tasso di inflazione annuale si è assestato al 6,1% nel mese di settembre, un livello ben superiore all’obiettivo del 4% fissato da Pechino.

Per combattere le pressioni inflazionistiche, Pechino ha alzato cinque volte i tassi di interesse l’anno scorso e anche aumentato nove volte il limite massimo di riserva obbligatorio per le banche. Il rischio di un brusco rallentamento economico in Cina continua, e gli analisti si aspettano un declino nella crescita di circa l’8,6% nel quarto trimestre.
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