28/10/2011, 00.00
RUSSIA - CINA
Invia ad un amico

Cina e Russia in aiuto all’Eurozona per rafforzarsi nell'Fmi

di Nina Achmatova
Mosca e Pechino apprezzano l’accordo europeo salva Stati, ma promettono di aiutare soprattutto attraverso il Fondo monetario internazionale, acquistando più potere. Gli investimenti in Europa necessari per salvaguardare la loro stessa crescita.
Mosca (AsiaNews) - L’accordo europeo anticrisi, raggiunto il 26 ottobre a Bruxelles, suscita “cauto ottimismo” a Mosca, che ora insieme a Pechino guarda alla crisi del debito in Europa anche come l’occasione di ottenere più peso all’interno del Fondo monetario internazionale (Fmi). Intanto, proprio oggi è giunto a Pechino Klaus Regling, responsabile del Fondo europeo salva Stati (Efsf).

“Qui ci sono le basi per un cauto ottimismo – ha commentato il consigliere economico del Cremlino, Arkady Dvorkovich, durante una conferenza – penso che i mercati accoglieranno questa decisione in modo adeguato e la riterranno sufficiente per ora”.

Già alla vigilia della riunione a Bruxelles, la Russia aveva espresso disponibilità ad aiutare l’Europa, ma solo attraverso i meccanismi di stabilizzazione del Fondo monetario internazionale (Fmi). Una delle due soluzioni concordate per il potenziamento dell’Efsf prevede un nuovo fondo speciale aperto agli investimenti delle economie emergenti e dell'Fmi per acquistare bond sui mercati secondari. Per la Russia e gli altri Paesi Bric (Brasile, Cina e India) si tratta di una doppia possibilità: aiutare la ripresa dell’economia europea, da cui dipende strettamente anche la loro, e aumentare la propria influenza all’interno del Fmi.
Il viceministro russo dello Sviluppo economico Klepach, ha messo in chiaro che per Mosca una possibile stagnazione in Europa potrebbe comportare un rallentamento della crescita economica fino al 2,5%, dal 4% previsto per il 2011. “Il nostro contributo - ha spiegato Dvorkovich - deve andare in parallelo con la ridistribuzione delle quote di voto nell’Fmi e il rafforzamento del ruolo giocato dalle nazioni emergenti”.

La stampa russa, dal canto suo, più che l’aspetto positivo dell’accordo europeo, evidenzia il peso che ora rivestono nella soluzione della crisi Paesi come la Cina. I quotidiani Kommersant e Gazeta.ru, dietro a titoli come "Grecia salvata ancora una volta" e "Europa e Cina salvano le banche", sottolineano che ora una delle missioni principali sarà assicurarsi l'intervento di Pechino.
Con riserve valutarie pari a 3.200 miliardi di dollari, la Cina è vista come un’ancora di salvezza. A cui segue subito dopo la Russia, con i suoi 530 miliardi di dollari in riserve accumulate grazie ai proventi energetici.

Pechino ha già chiesto chiarimenti all'Europa prima di decidere se investire nel fondo 'salva-stati'. Per trovare un accordo sull’investimento cinese, il vicepresidente dell’Esfs, Klaus Regling, è oggi nell’ex Celeste Impero dove sta incontrando il viceministro delle Finanze, Zhu Guangyao, e direttore dell’Ufficio Statale per il Cambio Estero, Yi Gang.
Secondo Tomo Kinoshita, della Nomura di Hong Kong, anche Pechino è alla ricerca di maggiori possibili benefici politici dal prestito all’Europa. Per questo potrebbe farlo attraverso il Fmi, aumentando la sua influenza nell’organismo.
La Cina ha già comprato bond della Efsf per diversi milioni di euro. Nella sua riserva valutaria, essa possiede anche euro per una valore di circa 800 milioni di dollari Usa. 
TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Fondo monetario internazionale: la Cina sarà “un’oasi” di stabilità nella crisi globale
04/11/2008
I Paesi del Bric sollecitano cambiamenti nel sistema finanziario mondiale
17/06/2009
Il Fondo monetario internazionale prevede "rischi allarmanti" e recessione
09/10/2012
I Paesi emergenti (Brics) vogliono contare di più: una Banca alternativa alla Banca mondiale
30/03/2012
Christine Lagarde candidata di India e Cina al Fondo monetario internazionale
10/06/2011


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”